La Corrente del Golfo sta rallentando, è sempre meno intensa, e c’è il rischio di effetti devastanti per l’intero Pianeta, a cominciare dalle nazioni che si affacciano direttamente sull’oceano Atlantico.
A sottolineare la questione è il portale TheVision.com, che cita lo studio pubblicato su Nature Geoscience dai ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research e dell’Irish Climate Analysis Unit della Maynooth University. La Corrente del Golfo muove 20 milioni di metri cubi d’acqua al secondo, ridistribuendo poi il calore fra le acque oceaniche di tutto il mondo, di conseguenza si tratta di un elemento vitale per la nostra Terra. Il problema è che dal 2004 in avanti, a causa dell’acqua proveniente dai ghiacciai disciolti nei mari del nord, la Corrente sta facendo sempre più fatica a svolgere il suo fondamentale compito, e negli ultimi anni si sta verificando un indebolimento della stessa come non accadeva da mille anni. Ovviamente si tratta di un cambiamento che è responsabilità dell’uomo, e secondo gli scienziati c’è il rischio di una crisi definitiva con effetti devastanti.
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Le conseguenza sul lungo periodo ancora non si conoscono, sottolineano i colleghi di TheVision, ma nel breve periodo si rischia una profonda trasformazione del clima, soprattutto in Irlanda, Gran Bretagna, Francia Settentrionale, e Paesi Bassi, oltre a Svezia, Finlandia e Danimarca, dove potrebbero verificarsi inverni molto rigidi proprio a causa dell’allentamento della capacità della Corrente del Golfo di mitigare le acque e di conseguenza il clima terrestre. Inutile sottolineare come cambiamenti climatici così significativi avrebbero ripercussioni sull’area raggiunta a livello di ecosistemi, pescosità dei mari, temperature, con effetti diretti sull’economia.
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Nel contempo, si potrebbero verificare tempeste più gravi e numerose durante l’estate, e nel contempo anche ondate di caldo torrido in Europa, così come sta accadendo sempre più spesso e volentieri negli ultimi anni. Effetti anche negli Stati Uniti, dove gli uragani potrebbero divenire sempre più frequenti, oltre ad un innalzamento del livello del mare sulla costa orientale, con una crescita stimata fra 60 e 110 centimetri entro il 2100. Il rischio è che non intervenendo, anche se bloccando il riscaldamento globale, non si potrà più fare nulla per risolvere la questione, con la conseguenza di un clima sempre più instabile. Lo scenario descritto su The Vision ricorda da vicino quanto veniva descritto nel film The Day After Tomorrow, pellicola catastrofica dove la Corrente del Golfo alterata innescava una nuova era glaciale nell’emisfero nord del mondo: forse gli effetti non saranno proprio gli stessi, ma se non interveniamo subito…
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