Il 29 marzo si avvicina. Le offerte di DAZN e SKY per acquisire i prossimi diritti tv della Serie A, per il triennio 2021-2024, non hanno ancora un vincitore. Vuoi per la spaccatura fra i top club, vuoi per una non presa della posizione della Lega, finora tutte le assemblee hanno prodotto una fumata grigia.
L’unica offerta sottoposta a votazione, finora, è stata quella di DAZN: 840 milioni di euro a stagione, con il nuovo alleato forte, TIM, pronto a sostenere l’offerta del 40%, (circa 340 mln) fornendo un accordo di distribuzione di contenuti.
Diritti tv, situazione cristallizzata. Il fondo di investimento è fermo a 13 club
L’opzione DAZN non ha ancora raccolto il quorum necessario per l’assegnazione dei diritti tv: Atalanta, Fiorentina, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese hanno detto sì. Ma il Cagliari, per esempio, ha scelto di non votare nell’ultima assemblea, scollegandosi dalla riunione. Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino continua ad astenersi.
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La decisione del Cagliari di non votare all’Assemblea di Lega spacca esattamente in due tronconi la Serie A. A 13 giorni dalla scadenza delle offerte, il legale della Lega, Alberto Toffoletto, solleva dubbi sull’offerta di SKY per i diritti tv e chiede ulteriori chiarimenti.
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“L’offerta di Sky invece sarebbe arricchita da un elemento qualitativo che la rende a tutti gli effetti condizionata. E secondo Toffoletto deve ritenersi inammissibile – scrive Repubblica – a Toffoletto è stato chiesto di metterlo nero su bianco, per chiudere il discorso”.
Certo è che la presa di posizione di Toffoletto appare quanto meno singolare, visto che la LEGA ritiene l’offerta di SKY inammissibile solo a 13 giorni dalla scadenza.
“Secondo Repubblica SKY potrebbe rientrare con una nuova offerta sul pacchetto in co-esclusiva di 3 partite: così vogliono molti club, per non disperdere un partner ventennale da 13 miliardi di sterline di fatturato. Anche se è forte una corrente che vorrebbe spacchettarle per poter vendere una partita in chiaro”.
Attualmente chi ha più voti è il fondo di investimento che permetterebbe ai club, in apnea nell’era dell’emergenza sanitaria, di rifiatare. Roma, Torino, Bologna, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Spezia, Benevento e Crotone sono da tempo favorevoli, a cui vanno aggiunti Milan, Udinese e Parma. E ora il Cagliari. 13 a 7, dunque. Ma non basta. A 13 giorni dalla scadenza dei diritti tv, la situazione è ancora cristallizzata.