Space X, mai uno stage 1 aveva completato tanti lanci per poi rientrare alla base senza problemi. Starlink, siamo a oltre mille satelliti.
Il Falcon 9 ha rilasciato altri 60 satelliti di Starlink in orbita ed è tornato alla base senza un graffio per la nona volta consecutiva. Un’impresa memorabile per lo stage one di Space X che completando questo lancio batte il proprio record di riutilizzo, fermo a otto missioni fino alla scorsa notte. Nel frattempo, la costellazione di satelliti per la distribuzione di internet nelle zone rurali del pianeta ha raggiunto gli oltre mille satelliti in orbita, 180 depositati solo negli ultimi dieci giorni.
Dopo aver depositato il carico di dispositivi Starlink, il Falcon 9 ha fatto ritorno sulla Terra atterrando con successo sulla piattaforma “Of Course I Still Love You”, lo spaceport drone di Space X che galleggia nelle acque dell’Atlantico al largo della Florida. Il booster è stato usato per diverse missioni. Oltre ai cinque lanci di satelliti della costellazione di Starlink, il Falcon 9 si è reso protagonista della prova generale per la Crew Dragon, la missione che dovrebbe portare un equipaggio sulla International Space Station (ISS) entro il 2022. Trattandosi di un lancio di prova, Falcon 9 aveva volato senza crew. Ma la missione era stata un successo su tutta la linea, dall’approdo sulla ISS al ritorno alla base.
Space X, si punta ad intensificare i lanci
Lo scorso gennaio il Falcon 9 aveva fatto registrare il precedente record di otto lanci. Occorre tener presente che l’obiettivo di Space X non è solo la possibilità di usare un booster più volte: per l’azienda di Elon Musk è cruciale anche accorciare i tempi di messa a punto tra un lancio e l’altro dello stesso razzo, perché il numero e la frequenza delle missioni ha ovviamente un impatto assai significativo sui costi. Ricordiamo che Space X è un programma spaziale privato e commerciale, per cui ha l’obbligo di fare (letteralmente) i conti con il bilancio finanziario delle sue operazioni.
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Per quanto riguarda Starlink in sé, invece, i piani di Musk hanno subìto una decisa accelerazione con gli ultimi tre carichi da 60 satelliti ciascuno, il primo dei quali era stato rilasciato in orbita appena dieci giorni fa, giovedì 4 marzo. La costellazione che porterà internet in banda larga nelle zone più remote del globo, può arrivare fino a 12 mila ripetitori, secondo le indicazioni della Federal Aviation Administration (FAA).
Starlink, migliora la velocità in download
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Per ora siamo oltre quota mille, ma le operazioni si stanno intensificando, tanto che prima della fine di marzo sono previsti altri due viaggi. La versione beta di Starlink ha già 10 mila clienti tra Usa, Canada e Regno Unito, ma si prepara a sbarcare in molte altre zone già quest’anno, Europa inclusa. I costi restano ancora piuttosto alti ma la velocità in download ha raggiunto vette di 300 mega, un risultato sicuramente ragguardevole per questo genere di connessione. Specie alla luce della sua capacità di penetrare zone remote.