Una vittima statunitense di Covid-19 ha sperimentato il priapismo, a causa della coagulazione del sangue nel suo pene, secondo quanto raccontato dai medici del Miami Valley Hospital all’American Journal of Emergency Medicine e rilanciato da diversi media internazionali, tra cui Fox News.
Il paziente, di cui non è stata rivelata l’identità, solo l’età (69 anni), era stato ricoverato, lo scorso agosto a Dayton – il Miami Valley Hospital dell’Ohio – per una grave insufficienza polmonare (affanno, infiammazione e accumulo di liquido nei polmoni) da Covid-19. Il personale medico lo ha sedato prima di metterlo in terapia intensiva, ma le sue condizioni hanno continuato a peggiorare.
Nonostante le terapie, l’erezione continuava a persistere così, dopo tre ore, i sanitari hanno drenato il sangue nel pene dell’uomo con un ago, risolvendo con successo la situazione.
“Dopo 10 giorni, i suoi polmoni hanno iniziato a cedere – si legge su Fox News – l’uomo è stato girato a faccia in giù, una tecnica di emergenza utilizzata per aiutare l’aria a muoversi meglio in tutto il corpo. Dopo 12 ore, quando i medici lo hanno girato di nuovo, le infermiere hanno notato che il suo pene eretto”.
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“Il fenomeno del priapismo, raro ma spiegabile, non si è più presentato sulla vittima – scrivono i tre medici dell’ospedale di Miami Valley in un rapporto sul paziente nell’American Journal of Emergency Medicine – tuttavia, i suoi polmoni non si sono ripresi e il paziente alla fine è morto in terapia intensiva”.
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Il termine priapismo deriva dal nome della divinità greca della potenza virile Priapo, spesso rappresentato con un fallo di proporzioni enorme. E’ una sindrome caratterizzata da un’erezione dolorosa, persistente e anomala, non accompagnata dal desiderio o dall’eccitazione sessuale. È più frequente nei ragazzi di 5-10 anni e in uomini di 20-50 anni di età.
Ma ci sono delle eccezioni. Oltre il paziente Miami Valley Hospital, qualche mese prima (giugno 2020) un caso simile era già stato presente sull’American Journal of Emergency Medicine.
Riguarda un paziente di 62 anni, malato di Covid-19, ha sperimentato un’altra mega erezione (di quattro ore) resistente perfino agli impacchi di ghiaccio. Anche in quell’occasioni, i medici la drenarono con un ago e a causarla furono proprio i coaguli di sangue.
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