Il 2020, anno della pandemia, ha visto un vero e proprio boom dei servizi tv via streaming. Vista la presenza obbligata in casa, numerose sono le persone che si sono approcciate per la prima volta alle piattaforme video online, che siano esse a pagamento quanto gratuite.
Lo conferma una ricerca di mercato realizzata da Sensemakers, attraverso i dati Auditel, Audience Analytics di Comscore. E’ stato proprio in concomitanza con i due lockdown più lunghi, leggasi quello marzo-aprile 2020, e ottobre-dicembre dello stesso anno, che il consumo dei video streaming si è impennato, e il 2021 si è di fatto aperto con il trend già mostrato nei mese immediatamente precedenti. A gennaio di quest’anno è stato infatti registrato un +52% dello streaming rispetto ad un anno fa, mentre la tv è cresciuta solo dell’11%. Ad avere la meglio in termini di visualizzazioni è stato Sky, con il suo servizio Sky Go, che guadagna il 47% del mercato totale, seguito poi da Mediaset con il suo servizio Mediaset Play a quota 36%, e infine la tv pubblica, la Rai, con RaiPlay, ferma al 12%.
TV STREAMING BOOM IN ITALIA: L’UTENTE MEDIO HA FRA I 35 E I 44 ANNI
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Per quanto riguarda invece il tempo speso sulle piattaforme di streaming, Mediaset è in vetta con il 38% seguita dalla Rai a quota 32 e con Sky a 25, mentre, rispetto al 2019, è la tv pubblica quella cresciuta di più con un clamoroso +166%. Si guardano soprattutto film e serie tv, poi a seguire show di intrattenimento e sport, e per scegliere i contenuti di solito gli utenti si fanno guidare dai suggerimenti delle stesse piattaforme, ma anche dalla pubblicità.
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Più specificatamente in merito ai prodotti consumati via streaming, in cima alla lista troviamo comunque i reality e le fiction, con un consumo cresciuto del 236%; inoltre, il 44% dei contenuti fruiti nel 2020 è stato visualizzato dopo più di due settimane dalla loro pubblicazione, mentre il 46% dopo un mese. Altro dato interessanti relativi alla ricerca di Sensemakers, il fatto che il 70% dei contenuti si guarda in compagnia di un’altra persona, mentre l’utilizzatore medio ha un’età compresa fra i 35 e i 44 anni, con figli che convivono, residenti in grandi centri urbani e con un alto grado di scolarizzazione. Crescono anche gli abbonamenti a Netflix e Amazon Prime Video, le due piattaforme streaming più seguite, e la spesa media per questi servizi è passata da 23.7 euro a 27.2 al mese.