A circa un anno di distanza dal lockdown da Covid-19, che ha cambiato il mondo intero, bisogna convivere ancora con la pandemia da Coronavirus. E, soprattutto, rispettare le norme che cambiano, a seconda dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria, senza nemmeno pensare di fare i furbetti.
Fino al 27 marzo 2021 sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome. Ci si può spostare oltre i confini regionali (con autocertificazione) per comprovate esigenze lavorative, o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
La novità importante è che la deroga non è più prevista nelle regioni rosse, dove non sarà possibile andare a trovare amici e parenti.
In caso di violazione dei più stringenti divieti di spostamento previsti dall’ultimo DPCM, la sanzione amministrativa (da 400 a 3.000 euro) rimane, in quanto prevista dall’articolo 4 del decreto legge, 25 marzo 2020, n. 19.
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“Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000 – si legge nello stralcio del decreto legge – se il mancato rispetto delle predette misure avviene mediante l’utilizzo di un veicolo le sanzioni sono aumentate fino a un terzo”.
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Attenzione rivolte anche ai negozianti, che “rischiano la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. In caso di reiterata violazione, la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima”.
Ci si può spostare, dunque, solo con l’autocertificazione. Attestare il falso costa caro, perché integra il reato di “falsa attestazione a un pubblico ufficiale”: è previsto l’arresto facoltativo in flagranza e la procedibilità è d’ufficio, con una pena che va da uno a sei anni di reclusione.
I pubblici ufficiali, inoltre, hanno l’obbligo di denunciare i reati procedibili d’ufficio di cui vengano a conoscenza, altrimenti rischiano l’imputazione per il reato di omessa denuncia.
Se i furbetti del Coronavirus, inoltre, dovesse uscire anticipatamente dalla quarantena, o anche in presenza di sintomi che possono ricondurre al Coronavirus, il furbetto del Covid-19, oltre all’imputazione per violazione dei provvedimenti dell’autorità, rischia un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie.
Per non parlare di un ipotetico contagio con persone anziane o comunque soggetti a rischio causandone la morte: omicidio doloso, pena la reclusione non inferiore a 21 anni. Furbetti del Covid-19? Anche no.
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