Quale futuro per il Cashback? La domanda se la stanno ponendo in molti ormai da settimane, tenendo conto del fatto che il progetto che prevede un rimborso del 10% sugli acquisti in digitale dopo aver effettuato un determinato numero di transazioni, non sembra convincere tutti.
Dopo la caduta del vecchio governo lo scetticismo è ulteriormente aumentato e di conseguenza, visti i 3 miliardi di euro fino al 2022 destinati alla misura, non è da escludere che qualcosa possa cambiare di qui a breve. Al momento si tratta di sole ipotesi e la cosa più probabile è che per tutto il 2021 il progetto Cashback non venga modificato, anche perchè vi sono milioni di italiani che ci stanno “puntando”, ma in vista dell’anno che verrà tutto potrebbe cambiare, anche perchè sono diversi gli attori istituzionali e politici che stanno alzando la voce, a cominciare dal generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, che in una recente audizione alla Camera, ha chiesto di limitare i pagamenti validi per il rimborso solamente in quei campi a rischio evasione. “Sarebbe meglio concentrarlo sulle categorie a maggior rischio di evasione fiscale rispetto alle altre – ha spiegato Zafarana – il rimborso è previsto per qualsiasi pagamento anche presso la grande distribuzione, le spese per utenze e trasporti ferroviari che sono categorie in cui non si rileva evasione fiscale. Per la categoria di spese per cui spetta la detrazione Irpef del 19% non si è invogliati a pretendere lo scontrino”.
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Levata di scudi anche da parte di Antonio Misiani, esponente del Partito Democratico, che ha invece chiesto di dirottare i tre miliardi di euro per la misura ad altro: “Bisogna scegliere le priorità – le sue parole via Facebook – i 3 miliardi stanziati nel 2022 per il cashback è meglio dirottarli sui programmi di lotta contro la povertà. Per fare due cose. Primo: rafforzare (e cambiare) il Reddito di cittadinanza. Secondo: finanziare, con parte dei 3 miliardi presi dal Cashback, un programma straordinario di “lavoro di cittadinanza” per chi ha i requisiti per accedere il Reddito, affidando ai comuni e al terzo settore l’organizzazione di progetti in ambiti come la cura del territorio e del patrimonio culturale o le attività rivolte alle persone e alle comunità”.
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Così infine Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, da sempre contraria al cashback: “Fratelli d’Italia ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Draghi per chiedere di approfondire e valutare senza pregiudizi una proposta seria e di buon senso: sospendere la misura del ‘cashback’ e di aggiungere queste risorse al prossimo decreto sui ristori”. Staremo a vedere come evolverà la situazione, rimanete collegati su queste pagine per tutti gli aggiornamenti.
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