Amazon Air fa un altro passo verso la flotta di proprietà e acquisisce una quota di minoranza nel partner logistico Air Transport Services Group.
Amazon mette un altro tassello nel mosaico della flotta aerea di proprietà. La compagnia di Jeff Bezos ha infatti acquisito una quota di minoranza nello stock del partner logistico Air Transport Services Group (ATSG), che attualmente porta a termine una parte significativa del suo trasporto merci aereo.
Proprio il cargo operator ha notificato l’acquisizione alla Securities and Exchange Commission (Sec) – la Consob americana – lo scorso 8 marzo. Amazon ha esercitato dei warrant emessi nei suoi confronti da ATSG nel 2016. I titoli erano passati di mano nell’ambito di un accordo che prevedeva il leasing di 20 Boeing 767 al colosso di Seattle.
Le security hanno permesso ad Amazon di comprare circa 13 milioni e mezzo di azioni di ATSG al prezzo d’esercizio di 9,73 dollari l’una. Costo complessivo dell’operazione: 131,9 milioni di dollari. In una transazione separata, Amazon ha inoltre acquistato altre 865mila azioni dell’azienda partner. Ovviamente positiva la reazione del titolo in borsa: l’ingresso di un socio così forte ha fatto sì che ATSG chiudesse il lunedì con un +5,5%.
Finora Amazon Air, la flotta che si occupa delle consegne negli Stati Uniti, annovera “solo” 11 Boeing 767-300 di proprietà, comprati a inizio 2021 da compagnie aeree passeggeri e convertiti – o in via di conversione – in velivoli per trasporto merci. L’operazione ha ovviamente fatto leva sulla grave crisi del comparto viaggi scoppiata a causa della pandemia di Covid 19.
Per il resto, Amazon opera solo con partner e aerei in leasing, ma punta a sviluppare una flotta di proprietà. L’obiettivo è garantire consegne a uno o due giorni negli Stati Uniti. Per fare questo, decolla da diversi aereoporti posizionati il più possibile in prossimità dei centri di smistamento. Attualmente gestisce strutture aeroportuali a Lakeland Linder, New York, San Francisco, Chicago (O’Hare), Richmond, Austin-Bergstrom, San Juan-Isla Verde (Portorico), Kahului e Kona (Hawaii), Los Angeles, New Orleans negli USA e Lipsia-Halle in Europa.
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Ma, come è noto, già entro il 2021 potrebbe inaugurare uno snodo centrale tutto suo: si tratta del Cincinnati/Northern Kentucky International Airport, su cui Bezos ha investito 1,5 miliardi di dollari. Il Cincinnati/Northern Kentucky è uno scalo che serve Cincinnati (Ohio) e il Kentucky del Nord, e che potrebbe ospitare fino a 100 velivoli Amazon, con una frequenza di 200 voli giornalieri.
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Insomma, portare il settore logistico in-house sembrerebbe importante per Amazon, a prescindere dall’e-commerce. In molti già pensano che il colosso di Seattle sarà un giorno in grado di rivaleggiare con i corrieri merci delle dimensioni di UPS e FedEx.
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