La totale spaccatura fra i club di Serie A è alla base della non assegnazione dei diritti tv per il prossimo triennio. La lettera alla Lega di sette club conferma il contrasto assoluto fra le parti, che rischia sempre di far saltare il banco.
Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli e Verona fanno fronte comune, con una missiva al presidente Dal Pino dai toni tanto chiari, quanto decisi.
Diritti tv, chiusura totale ai fondi. “Subito l’assegnazione”
I sette club di Serie A hanno fretta di accettare l’offerta di DAZN, con la partnership di TIM, rinunciando al miliardo e settecento milioni con cui il consorzio Cvc-Advent-Fsi Cvc aveva lanciato l’operazione per l’ingresso dei fondi di investimento nel calcio italiano, dilaniato da circa 5 miliardi di debito, come rivelato direttamente dal presidente della Lega di Serie A.
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“Contrarietà alla proposta di partnership strategica di Salieri investimenti”. I toni congiunti di Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli e Verona si alzano con il fine di assegnare “senza indugio” i diritti tv, con parole che sanno di ultimatum.
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“Sino a quando le procedure non saranno positivamente concluse, le nostre società non prenderanno neppure in esame alcuna proposta o progetto da parte del Consorzio o di altri soggetti“.
Parole chiare quelle dei sette club, indirizzate soprattutto nei confronti di quelle nove società che si erano astenute nell’ultima Assemblea di Lega, in quanto favorevoli al consorzio Cvc-Advent-Fsi Cvc. “Ci saranno legittime pretese risarcitorie contro le condotte ostruzionistiche, dilatorie oltre che lesive degli interessi di coloro che le pongono in essere“.
Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli e Verona contro Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spezia e Torino, i nove club astenutisi nell’ultima Assemblea di Lega, in quanto hanno posto come priorità, prima di votare i diritti tv, il via libera all’ingresso del consorzio di fondi.
“Apprendiamo di un incontro avvenuto il 1° marzo tra l’ad della Lega e il Consorzio – continua la missiva, sempre nelle colonne di Repubblica – ma non solo i club non sono stati informati ma l’ad (De Siervo, ndr) vi ha partecipato senza avere alcun mandato“.
La spaccatura fra i club di Serie A c’è. E più passa il tempo, meno ci sono i margini per l’assegnazione dei diritti tv per il prossimo triennio. Il 29 marzo, infatti, scadranno i tempi. Tempus fugit, direbbero i sommi maestri latini.