Tanti gli oggetti strani che potrete acquistare online, e da oggi, al lungo elenco si aggiunge anche il primo tweet della storia. Ovviamente non si tratta di un oggetto ne tanto meno di qualcosa di tangibile, ma semplicemente del primo storico cinguettio pubblicato su Twitter, quando ancora il social network americano non era fra i più utilizzati spazi web di sempre.
La firma del primo tweet non poteva che essere di Jack Dorsey, attuale ceo nonché fondatore di Twitter, che un giorno si è svegliato ed ha ben pensato di metterlo all’asta come cimelio digitale su un sito web, classificato come Nft, o token non fungibili. Nel dettaglio, gli Nft sono dei file digitali che “servono come firme digitali – specifica il sito online del quotidiano torinese La Stampa – per certificare chi possiede foto, video e altri media online”. Il tweet è stato inviato dall’account di Dorsey a marzo del 2006, ed in realtà era all’asta da un bel po’ di mesi, precisamente dalla fine dell’anno scorso, dal dicembre del 2020. Solamente quanto Dorsey però ha twittato un link all’asta su Valuables by Cent, a quel punto le offerte sono schizzate alle stelle, arrivando in breve tempo a cifre esorbitanti.
PRIMO TWEET ALL’ASTA, OFFERTE FINO A 350MILA DOLLARI
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Al momento l’offerta più alta è di 363mila dollari, all’incirca 350mila euro, ma vista la celerità con cui le puntate stanno arrivando, è probabile che quando avremo terminato di scrivere l’articolo la somma di cui sopra sarà già superata. Secondo Valuables by Cent, il sito d’asta che ospita la vendita, l’acquista di un tweet equivale a quello di un biglietto per una partita di baseball autografato. “C’è solo una versione unica firmata del tweet – fanno sapere – e se il creatore è d’accordo a vendere, si può possedere per sempre”.
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Una volta che il fortunato acquirente si assicurerà il tweet in questione, a quel punto lo stesso otterrà un certificato digitale autografato e crittografato, che includerà anche i metadati del cinguettio originale. Nel contempo il tweet continuerà ad essere disponibile sul sito di Twitter. Quella dei cimeli digitali sembra l’ultima frontiera dei collezionisti e siamo certi che dopo il primo tweet a breve compariranno altre chicche storiche direttamente dal web.