Dopo tanto parlare di doppia mascherina viene interpellata anche l’intelligenza artificiale del super computer giapponese Fugaku che dà il suo responso.
Capita spesso di osservarle per la strada in diversi abbinamenti: poliuretano su chirurgica, stoffa su chirurgica e chirurgica su stoffa. È da diversi mesi, infatti, che si cerca di capire se indossare una doppia mascherina possa essere uno strumento preventivo più o meno efficace nella lotta al Covid-19.
I CDC americani (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) hanno recentemente paventato l’utilizzo del doppio sistema di prevenzione. Nello studio statunitense si prendeva in considerazione l’impiego di una mascherina di stoffa sopra una chirurgica con risultati confortanti (fino al 95% di filtraggio).
Anche in Italia, l’Associazione presidi del Lazio in una lettera inviata ai singoli dirigenti scolastici lo scorso mese, ha proposto questa soluzione. Come ulteriore difesa per cercare di arginare il contagio della nuova variante inglese. Nella speranza che le aule scolastiche possano essere ritenute sicure.
Ma c’è anche chi, come l’infettivologo Bassetti, ha da subito manifestato perplessità circa l’iniziativa dei presidi del Lazio; affermando che sarebbe auspicabile e più utile portare una sola mascherina chirurgica ma ben messa sul viso.
In oriente, invece, gli studiosi giapponesi di Riken e della Kobe University hanno lasciato la risposta all’intelligenza artificiale, ponendo il quesito a Fugaku, il super computer più veloce al mondo già impiegato nella lotta contro il Covid-19 sin dall’inizio della pandemia. Vediamo il responso.
L’utilità della doppia mascherina secondo Fugaku
La super Intelligenza Artificiale, presentata nella 56ima edizione del progetto TOP500 e arrivata prima, ha emesso un verdetto non proprio allineato alla corrente di pensiero dei CDC americani.
Secondo i calcoli portati avanti da Fugaku la capacità di filtraggio di due mascherine indossate contemporaneamente non sarebbe troppo differente da quella di una mascherina indossata nel modo corretto.
Il computer ha simulato prima la capacità di filtraggio di una mascherina chirurgica di fermare le microparticelle emesse attraverso normali colpi di tosse. E poi le prestazioni di una chirurgica più una in poliuretano . E i risultati non hanno poi differito di molto tra loro.
LEGGI ANCHE >>> Apple, Rosetta 2 potrebbe essere rimosso da macOS in alcune nazioni?
La capacità di arrestare i Droplet (le minuscole goccioline respiratorie emesse starnutendo, tossendo e parlando) di una mascherina chirurgica ben posizionata sul viso è pari all’81%. Mentre con due mascherine (una in poliuretano sovrapposta alla chirurgica) la percentuale salirebbe dall’85% all’89%.
POTREBBE INTERESSARTI >>> U-Mask, la mascherina dei Vip sotto procedimento dell’Antitrust
Makoto Tsobokura, uno degli autori principali dello studio, in un articolo sul portale japan times, afferma che sarebbe più utile far affidamento su una singola mascherina ma utilizzata in modo corretto. Senza comunque perdere di vista un’attenta igiene, un distanziamento appropriato e la ventilazione dei luoghi chiusi.