Rosetta 2 l’emulatore di codice x86 in ambiente Apple Silicon potrebbe essere disabilitato da macOS a partire dai prossimi aggiornamenti. La rimozione forzata, stando ai rumor, dovrebbe essere limitata ad alcune nazioni.
Rosetta – chiaro il riferimento storico alla famosa stele – è il programma che sintetizza al meglio i periodi di transizione di Apple da una tecnologia di processori all’altra.
Fu utilizzato nella sua storica versione, con profitto, durante la prima vera transizione targata Cupertino (escludendo quella dai processori 68000 di Motorola a PowerPC) che vide il passaggio a CPU Intel. Implementato per la prima volta con Mac OS Tiger 15 anni fa, si è riaffacciato sui computer Apple nel 2020.
Proprio in occasione della presentazione della nuova tecnologia Apple Silicon la casa di Cupertino ha lanciato la seconda edizione di Rosetta che accompagnerà macOS sino al graduale abbandono del supporto a processori Intel.
Attraverso un processo di “traduzione”, al primo lancio del software, Rosetta 2 consente infatti ai neo possessori di piattaforma M1 di poter fruire di software non ancora sviluppati per i nuovi computer e scritti nativamente in codice x86.
Una recente indiscrezione, però, sembrerebbe gettare qualche ombra sul futuro del traduttore software Apple. Almeno in alcune regioni del globo.
MacOS per Apple Silicon potrebbe perdere il “sostegno” di Rosetta 2?
Come riporta il portale 9to5mac, lo sviluppatore iOS e redattore di MacRumors Steve Moser avrebbe segnalato alcune stringhe all’interno della terza beta di macOS Big Sur 11.3 che farebbero presagire ad un possibile abbandono futuro.
I messaggi contenuti nel codice indicherebbero chiaramente che il software di emulazione verrà eliminato installando l’aggiornamento, limitando l’azione di rimozione a nazioni non precisate, però.
L’unica cosa sicura è che, allo stato attuale, Rosetta 2 sembrerebbe ancora funzionare sui Mac M1 degli utenti.
Gli interrogativi, a questo punto, riguarderebbero la motivazione della presenza di tale funzionalità.
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Lo stesso Moser, nel suo post su Twitter avanzerebbe l’ipotesi di problemi di natura legale. Di tecnologie vincolate da brevetti, magari.
Come ricorda anche 9to5, quando Microsoft iniziò a sviluppare Windows su ARM, nel 2017, Intel era intervenuta in maniera decisa, senza far diretto riferimento alla stessa Microsoft, sull’argomento emulazione x86 e tecnologie tutelate da brevetti. Un vero campo minato. Che possa esservi una correlazione?
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Per conoscere ulteriori dettagli sulle possibili limitazioni a Rosetta 2, software fondamentale per la transizione pianificata da Apple, non rimane che attendere l’uscita ufficiale di macOS Big 11.3.