Prima del 2030 potremo viaggiare nello spazio. E lo potremo fare come comuni mortali, semplici turisti in viaggio verso il profondo dello spazio.
A realizzare il sogno di un’umanità in viaggio nello spazio sarà Orbital Assembly Corporation. L’azienda è impegnata nella costruzione di un hotel molto particolare, in grado di orbitare intorno al globo. Stazione Spaziale Voyager, questo il nome dell’hotel spaziale, che potrà ospitare una popolazione di circa trecento visitatori tra astronauti, scienziati, viaggiatori, residenti e turisti.
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Per costruire la Stazione Spaziale Voyager, l’OAC ha dichiarato che sfrutterà dei robot spaziali. Particolarità dell’hotel orbitante la presenza della gravità artificiale presente in ogni sua parte. Questo permetterà ai suoi residenti di poter vivere tranquillamente e per lunghi periodi nello spazio. Duecento metri di diametro, quindi più grande della ISS (Stazione Spaziale Internazionale) e 125 mila metri quadrati posizionati lungo ventiquattro moduli abitativi. Insieme alle dimensioni, l’OAC ha informato che saranno disponibili quarantaquattro veicoli di ritorno di emergenza. Vere e proprie scialuppe spaziali pronte all’uso per il rientro sulla Terra.
“Cibo e bevande di qualità, eventi di intrattenimento e strutture per esercizi fisici. Servizi di triage medico, capacità di evacuazione di emergenza e viste mozzafiato della terra e delle stelle“. Queste le premesse che l’OAC ha voluto condividere con i curiosi, con la speranza che i colossi dello spazio – le nuove organizzazioni private impegnate nella corsa allo spazio – possano collaborare nella realizzazione del progetto. “Speriamo che la NASA e altri partner vorranno far parte di questo progetto storico“.
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Entro il 2030 la Stazione Spaziale Voyager sarà ultimata, con il 65,4% sul totale del business dell’OAC che verrà rappresentato dal turismo spaziale. “L‘OAC prevede di attingere a un enorme mercato del turismo spaziale, represso dai costi degli ultimi sessant’anni in ambito di lancio in orbita“.
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