Mark Zuckerberg ha la meglio sull’amministrazione australiana. Facebook vince la mini battaglia sul blocco delle condivisioni di post a testate giornalistiche per tutti gli utenti e tutte le pagine, durato circa una settimana.
Facebook e l’amministrazione australiana hanno trovato, dopo all’annuncio di alcuni emendamenti alla bozza del News Media Bargaining Code, una proposta di legge progettata per far sì che le grandi piattaforme tecnologiche operanti in Australia paghino gli editori di notizie locali per i contenuti delle notizie rese disponibili o collegati sulle loro piattaforme.
William Easton esulta: “Abbiamo apprezzato la discussione costruttiva con Frydenberg e Fletcher (rispettivamente ministro dell’economia e ministro delle comunicazioni australiani) nel corso dell’ultima settimana – dice il responsabile dei social in Australia – siamo felici di aver trovato un accordo con il governo australiano”.
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“Dopo ulteriori discussioni – continua William Easton – siamo soddisfatti del fatto che il Governo ha acconsentito a diversi cambiamenti e garanzie che toccano le nostre principali preoccupazioni relative agli accordi commerciali che riconoscono il valore che la nostra piattaforma fornisce agli editori, in relazione al valore che noi riceviamo da loro“.
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Il blocco della pubblicazione delle notizie su Facebook, in Australia era nato dopo che il governo del premier Scott Morrison aveva approvato alcuni emendamenti al disegno di legge sulla condivisione delle news online.
“Gli emendamenti forniranno ulteriore chiarezza alle piattaforme digitali e alle aziende di informazione sul modo in cui si intende operare e rafforzeranno il quadro legislativo per garantire che le imprese di informazione siano equamente remunerate” così Josh Frydenberg e Paul Fletcher alla stampa locale, in una dichiarazione congiunta.
Facebook, da parte sua, ha confermato che ripristinerà le notizie nei “prossimi giorni” dopo aver negoziato un accordo con il governo Morrison.
Tra le modifiche promesse fatte dall’Australia c’è anche un meccanismo per l’arbitrato dell’offerta finale.
“Questi emendamenti – continuano i due ministri, sempre in una nota congiunta – forniranno maggiore chiarezza sulla maniera in cui opererà il codice di condotta, rafforzando la struttura per assicurare che la produzione di news sia remunerata equamente. Il codice di condotta prevede tuttora trattative tra le piattaforme come Facebook e Google, e le compagnie australiane dei media, per concordare il pagamento stesso“.
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