La procura di Milano ha aperto un’inchiesta per frode sulla U-Mask, il Ministero della Salute ha imposto il divieto di vendita nel nostro paese.
Argomento molto discusso negli ultimi mesi, che ha avuto origine da un servizio andato in onda a Striscia La Notizia. Diverse le accuse fatte all’azienda: la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per frode, in quanto il dispositivo risulta privo di autorizzazioni, malgrado abbia fatto credere il contrario ai consumatori, per lungo tempo.
Il modello è già stato acquistato da tantissime persone, convinte di ottenere una perfetta protezione contro il Covid-19. Ma il Ministero della Salute ha verificato attentamente, specificando che non si tratta assolutamente di un dispositivo medico, dunque di un potenziale rischio per la salute.
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Stop alle vendite di U-Mask
L’azienda è finita nel mirino e, dopo il servizio di Striscia, ci sono stati pareri discordanti sulla questione funzionalità del prodotto, tanto da coinvolgere esperti per studiare a fondo il dispositivo.
In particolare, i carabinieri del Nas di Trento che le mascherine venivano vendute come dispositivi medici da un laboratorio privo di autorizzazioni. Subito, il Ministero ha dato l’ordine di ritirare tutti i campioni in commercio ed ha imposto il divieto di vendita in Italia.
Già a fine gennaio i carabinieri del Nas avevano sequestrato il laboratorio a Bolzano. Ora è indagato per assenza di autorizzazioni e per esercizio abusivo della professione. Le indagini hanno poi coinvolto l’intera filiale italiana.
Il Ministero della Salute ha, inoltre, dichiarato di aver riscontrato anomalie anche da una verifica sul sito web. Precisamente, la conformità del prodotto è basata su una certificazione di un laboratorio non autorizzato. Ciò comporta potenziali rischi per la salute degli utenti, che sono sprovvisti di una reale protezione contro il virus.
La decisione drastica è dovuta proprio al fatto che, a causa dell’acuirsi del pericolo di diffusione, anche delle eventuali varanti, è necessaria una corretta prevenzione. Il prodotto è stato, dunque, cancellato dalla Banca Dati dei dispositivi medici.
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La procura di Milano ha dato l’incarico ad un esperto di analizzare, non solo le mascherine U-Mask, ma anche quelle dell’azienda concorrente indagata. Il tutto, entro 40 giorni.