Attacchi a spada tratta. Continua la battaglia, principalmente italiana, nei confronti di TikTok, che continua a disattendere le disposizioni in tema di entrata nel social cinese e, più in generale, in termini di sicurezza dei minori.
Già Altroconsumo e BEUC, avevano segnalato alla Commissione Europea e alla Rete di cooperazione per la tutela dei consumatori, con tanto di denuncia, la violazione dei diritti degli utenti europei da parte di TikTok. Il Codacons si spinge oltre.
Esposto contro TikTok alla Procura della Repubblica. Rienzi senza mezzi termini
“Abbiamo fatto un esposto anche alla Procura della Repubblica, perché TikTok ha disatteso un ordine preciso del Garante”.
Carlo Rienzi rilancia la battaglia contro i social per il mancato rispetto delle disposizioni in tema di minori, soprattutto all’atto della registrazione, quando, per aggirare un problema che non si vuole risolvere, si ricorre a delle scorciatoie, tanto semplici quanto inutili. Il fondatore e presidente del Codacons esterna il comportamento disdicevole di TikTok, in un’intervista a Cellulari.it.
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“Sono state fatte tante prove – tuona l’avvocato salernitano – per entrare su TikTok basta mettere una data qualsiasi, senza nessun tipo di controllo. Ci sarebbero tanti modi per garantire una maggiore sicurezza, così è una presa in giro”.
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Più volte TikTok è stato invitato a trovare soluzioni a questo pericolosissimo problema, senza dimenticare le ricadute in termini di pubblicità ingannevole o occulta presente sul social, specie nel caso di TikTok, in cui si è già contestata l’esistenza anche di clausole vessatorie nei Termini di Servizio, che si presentano poco chiari, ambigui e comportano uno squilibrio tra il professionista che fornisce il servizio e gli utenti.
“Questi atteggiamenti – prosegue Carlo Rienzi – possono essere configurati come delle vere e proprie truffe. I rimedi adottati non sono affatto finalizzati ad una controllabilità certa e sicura del minore che si iscrive o accede sulla piattaforma, in quanto appaiono, proprio come le precedenti procedure, solamente formali e non effettive, né tantomeno efficaci. TikTok ha disatteso delle disposizioni. E noi ci aspettiamo che s’intervenga in favore della tutela dei minori, chiudendolo”.
A poco più di un mese dalla tragica morte a Palermo di Antonella, una bambina di 10 morta dopo una Challenge sul noto social, TikTok torna nell’occhio del ciclone. Se l’esposto del Codacons avrà l’effetto desiderato, il noto social cinese potrebbe anche essere accusato penalmente, in base all’articolo 640 del codice penale.
“Chiunque, con artifizi o raggiri – si legge- inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032”.