Dopo la rete neurale che classifica i melanomi, ecco i nuovi progetti che arrivano da Israele e Giappone per un nuovo utilizzo dell’Intelligenza Artificiale impiegata a fini diagnostici (Malaria) e previsionali (Tsunami).
Di IA ne abbiamo spesso sentito parlare nei film o in letteratura. Dalla Skynet di Terminator a Trascendence, passando per L’Uomo Bicentenario e la trilogia di Matrix – giusto per citarne alcuni – abbiamo sempre assistito ad uno sviluppo tecnologico dotato di autocoscienza che finisce spesso per rivoltarsi contro i suoi stessi creatori.
Fortunatamente la realtà è ben diversa (e speriamo rimanga tale a lungo). Nel mondo della ricerca l’IA viene studiata “anche” per portare avanti prototipi di robot che siano più funzionali e utili (con finalità sociali, ad esempio), ma il suo utilizzo più rilevante lo si sta sperimentando nel campo medico.
Esistono già tecnologie in grado di identificare malattie importanti come il tumore al cervello e i melanomi. Utilissime in fase di diagnosi per riuscire a ottimizzare i tempi e iniziare cicli terapeutici mirati nel minor tempo possibile.
Altri studi si aggiungono oggi all’impiego dell’Intelligenza Artificiale, utilizzata per cercare di arginare la diffusione della malaria e per prevedere con esattezza il comportamento degli Tsunami.
Come prevedere gli Tsunami con l’intelligenza artificiale
Arriva dal Giappone, una delle aree più sismiche conosciute (la parola Tsunami è di origine Giapponese), la notizia della creazione di un sistema capace di prevedere gli allagamenti dovuti agli Tsunami. Creato utilizzando il supercomputer più veloce del mondo (Fugaku, presentato alla 56ima edizione del progetto TOP500).
Proprio la disgrazia di Marzo 2011 (20mila morti a causa di onde alte fino a dieci metri), ha reso consapevoli i giapponesi di dover affinare strumenti che permettessero dei calcoli previsionali sui maremoti il più precisi possibile.
Questo nuovo modello pare abbia prodotto dei risultati particolarmente accurati. Durante la simulazione di uno tsunami nella baia di Tokio, sarebbero infatti occorsi pochi secondi per calcolare diversi scenari possibili.
La velocità nel prevenire i più disparati tipi di allagamento potrebbe essere utilizzata per riuscire a ridurre i tempi di reazione alla catastrofe naturale. Dando la possibilità ai sistema di protezione civile di pianificare in modo più preciso le evacuazioni.
Può l’intelligenza artificiale aiutare ad arginare malattie come la Malaria?
Su un fronte diverso, invece, l’iniziativa della Start-Up israealina ZzappMalaria che ha sviluppato un’applicazione molto interessante. Recante lo stesso nome dell’azienda dovrebbe dare filo da torcere alla Malaria, con l’uso dell’AI, arginandone la diffusione.
Attraverso un controllo incrociato di dati sulla diffusione delle infezioni in atto e individuando le zone dove zanzare e larve, vettori della malattia, si concentrano maggiormente.
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Il CEO di ZzappMalaria Arnon Houri-Yafin ha spiegato che, nonostante il metodo più conveniente per combattere la malattia resti l’utilizzo di zanzariere nelle case, con l’aiuto dell’app si potrà fare un intervento più mirato e si riuscirà anche a risparmiare sui costi riducendo i tempi di intervento.
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Il sistema utilizza infatti le immagini satellitari delle zone maggiormente colpite dalla malattia. Creando un’istantanea delle zone stagnanti dove zanzare e larve trovano terreno fertile, saranno possibile interventi rapidi e diretti di bonifica.