Nuovo colpo nei confronti dell’IPTV e dello streaming illegale: nelle scorse ore sono stati bloccati dei siti e dei segnali che venivano sfruttati da milioni di visitatori.
Come riferito da Calcioefinanza.com, la Liga, il campionato di calcio spagnolo, ha ottenuto dall’AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, il riconoscimento ad esercitare il diritto a proteggere le sue trasmissioni in Italia. Di conseguenza sono stati bloccati cinque siti web illeciti, dopo una denuncia scattata fra l’ottobre dell’anno scorso e il gennaio del 2021. Si tratta di spazi web, come detto sopra, frequentati con assiduità e che in totale portano ad un traffico superiore al milione di visite ogni mese. “Siamo della teoria – le parole di Juan José Rotger, Global Content Protection Manager della Liga – che le registrazioni audiovisive degli eventi sportivi meritino una solida protezione attraverso l’applicazione di norme di proprietà intellettuale e, più precisamente, del diritto d’autore. LaLiga si sta impegnando da più di cinque anni per far sì che questa protezione venga riconosciuta”.
IPTV E STREAMING ILLEGALE: L’IMPEGNO DELLA LIGA CONTRO LA PIRATERIA
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“Questo nuovo risultato in Italia – ha proseguito – è lo specchio della costanza e dell’impegno in rete con le autorità locali, la Serie A sta svolgendo un ottimo lavoro nel paese da diverso tempo e ci ha anche aiutato in questo scenario. Il successo è che ci sia meno pirateria e che questi diritti continuino ad essere riconosciuti a livello mondiale”. La Liga è uno dei campionati più piratati al mondo, visto che il torneo spagnolo ha un grande appeal sugli appassionati di calcio alla luce delle squadre di blasone che la compongono, a cominciare dal Barcellona e dal Real Madrid. Di conseguenza la federcalcio iberica è sempre stata in prima linea contro gli IPTV e i siti illegali di streaming, pronta a contrastare ogni azione illecita che possa danneggiarla.
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“10 anni fa – ha aggiunto Emilio Fernández del Castillo, direttore operativo di LaLiga Content Protection – si intraprendevano azioni legali solo contro i siti web illeciti, mentre ora contro i social network, le app o le IPTV. Se emergono nuove piattaforme, abbiamo a disposizione gli strumenti per combatterle”. La chiusura di questi siti web, unita ai recenti blocchi di IPTV illegali in Italia, sottolinea quanto le autorità del nostro paese siano in prima linea contro questa piaga che provoca un danno economico ingente.