Elon Musk si racconta all’amico Joe Rogan e spiega qual è il prezzo che paga in termini di relax per avere successo e produttività a livelli massimi: “Ma lavorare troppo non è salutare”.
Uno stacanovista del successo. Elon Musk affronta il tema della la sua routine lavorativa al microfono di Joe Rogan, podcaster di grande visibilità, attore e atleta di arti marziali con cui spesso il visionario magnate di Pretoria ha scambiato le proprie vedute. E cos’altro aspettarsi dall’ammiraglio di Tesla, Space X, Neuralink e The Boring Company (tra le altre), se non che lavori quasi tutto il tempo a disposizione?
La sua vera fortuna risiede ovviamente nel fatto che ama quello che fa. Ma questo suo amore lo ha anche portato a scelte che lui stesso ha definito esagerate. D’altra parte, anche un’icona vivente come lui deve curare la sua dimensione privata. E già, perché tra il futuro delle energie rinnovabili e il progetto di una colonia umana su Marte o di un chip che connetta il cervello umano a un’intelligenza artificiale, Musk ha una compagna e sei figli, l’ultimo dei quali porta ancora il pannolino (e ha un nome impronunciabile). Insomma, pure Elon tiene famiglia.
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Ma come si fa a mettere insieme tanti progetti, con così tanta qualità e originalità, ottenendo una percentuale elevatissima di successo? “Dormo sei ore a notte”, ha confidato nell’ultimo episodio di The Joe Rogan Experience. Avreste pensato ancora meno, giusto? “No – ha proseguito mr. Tesla -, ho provato a dormire meno ma la mia produttività ne risentiva. Sei ore è il giusto per me, non sento il bisogno di riposare di più”.
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Poi è chiaro che nelle rimanenti 18 ore della sua giornata fa poco altro oltre al lavoro, almeno dal lunedì al venerdì: “Di solito sono in riunione anche fino all’una o le 2:00 del mattino… Magari non durante il fine settimana, anche se qualche volta mi capita”, ammette. Ma ha fatto di peggio. In passato, l’uomo più ricco del mondo ha dichiarato di aver lavorato fino a 120 ore a settimana (!!!) per cercare di spingere la produzione di Tesla Model 3. “Mi sarò bruciato qualche neurone di sicuro”, aveva confessato a Vox Recode. Per riuscirci, si limitava ad alternare il lavoro con qualche ora di sonno ai piedi della scrivania. Ma parliamo di circa 17 ore al giorno di lavoro. Da pazzi, giusto? È d’accordo anche lui, che nel 2018 ammise al webzine Axios che nessuno dovrebbe lavorare così tanto. “O potresti ritrovarti un po’ fuori di testa”, garantisce Elon Musk.
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