Microsoft ha provato ad acquistare Pinterest, società che vale la bellezza di 51 miliardi di dollari. La trattativa non si è infine concretizzata, ma sarebbe stata l’acquisizione più cara di sempre per il colosso di Redmond.
Microsoft voleva comprare Pinterest. L’indiscrezione proviene dal Financial Times, secondo cui i colloqui si sarebbero ormai definitivamente interrotti, perché la vertiginosa crescita del valore di Pinterest ha reso la trattativa impraticabile. Nessuna delle due aziende ha voluto rilasciare commenti. Se confermate, le negoziazioni ribadirebbero una volta di più l’intenzione di Redmond di assorbire un altro social media dopo l’acquisizione di LinkedIn del 2016.
Come accaduto per tutte le realtà online, anche il bacino di utenti di Pinterest è cresciuto esponenzialmente durante la pandemia di covid-19. La scorsa settimana, sottolinea l’autorevole giornale americano, il social dei board ha dichiarato di aver raggiunto la quota di 459 milioni di active users settimanali. Le azioni hanno guadagnato l’80% nello stesso periodo e gli utili sono aumentati del 76% solo nell’ultimo quarto. Il risultato è stata l’espansione della rete di inserzionisti che utilizzano la piattaforma business di Pinterest per le proprie campagne di marketing.
E proprio nella pubblicità starebbe la chiave dell’ultima tentazione di Microsoft: acquisire un social media come accesso a una base di aziende a cui vendere i propri servizi cloud. Non a caso la creatura di Bill Gates era stata insistentemente accostata all’acquisizione di TikTok, il social cinese costretto dall’amministrazione Trump a trovarsi un proprietario americano.
Il settore del cloud è dominato dagli Amazon Web Services (AWS) di Jeff Bezos, che guarda caso serve anche Pinterest. Microsoft però non si rassegna e ha intenzione di alzare il livello di competitività di Azure, la sua offerta di servizi Cloud.
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Inoltre, un social popolare come Pinterest media fa gola anche per i dati sul comportamento dei consumatori che il produttore di Windows potrebbe usare per migliorare ulteriormente le sue applicazioni e renderle ancora più attraenti per i diversi segmenti di mercato. Anche in quest’ottica, infatti, va visto l’acquisto di LinkedIn, il social dei business per antonomasia passato nel 2016 sotto l’egida Microsoft in cambio di oltre 26 miliardi di dollari.
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Negli ultimi anni la politica delle acquisizioni di Microsoft non è passata solo per LinkedIn: tra le altre famose operazioni di merging, quella di Minecraft nel 2014 e quelle più recenti della community di sviluppatori GitHub (2018) e dei videogames di Zenimax. Se il Financial Times ha inquadrato bene la strategia di Microsoft, è lecito aspettarsi qualche nuovo tentativo da parte del CEO Satya Nadella e i suoi.
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