Instagram lavorerà per bloccare i messaggi diretti (il sistema di chat privata usato dal social) contenenti insulti. Tolleranza zero verso chi reitera.
Tutti i social network hanno delle linee guida ben precise, ma può spesso risultare difficoltoso riuscire ad effettuare un controllo mirato che garantisca che queste vengano seguite dagli utenti.
Pur essendo vietato prendere di mira le persone in base a caratteristiche ritenute protette (tra cui razza, religione, orientamento sessuale o malattie), i messaggi privati che tirano in ballo questi aspetti sono tanti.
Instagram ha quindi deciso di intraprendere la via dell’intransigenza con un fermo comunicato rilasciato ieri, mercoledì 10 Febbraio.
La decisione è stata presa dopo gli eventi andati in scena al termine della gara di calcio di Premier League inglese tra Manchester United e Sheffield United, a margine della sconfitta dei Red Devils.
Da quel momento in poi, i tifosi della squadra di Manchester si sono scatenati su Twitter, Instagram e Facebook con insulti a sfondo razzista e pregni di odio. Obiettivi degli utenti dei social sopratutto due giocatori: Anthony Martial e Axel Tuanzebe.
Anche il Principe William, presidente della Federcalcio inglese, è intervenuto su Twitter rilasciando una dichiarazione in cui ha manifestato il suo disappunto per gli avvenimenti di Manchester. Richiedendo una decisa presa di posizione contro situazioni di questo genere.
La piattaforma di Mark Zuckerberg ha quindi espresso l’intenzione di dare immediatemente il via ad una serie di provvedimenti e mostrare il pugno duro contro quei profili che faranno un uso reiterato di messaggi violenti.
Inizialmente, gli utenti rei di aver inviato i messaggi privati incriminati verranno estromessi a tempo indeterminato dal sistema di messaggistica istantanea. Una sorta di primo avvertimento. Mentre a fronte di nuovi episodi dello stesso tipo, un’ulteriore “sanzione” potrebbe significare l’eliminazione del profilo utente.
La società ha inoltre annunciato che disabiliterà i nuovi account creati ad hoc per aggirare le limitazioni, con un controllo serrato e continuo.
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Un portavoce di Facebook ha dichiarato che non c’è posto per il razzismo su Instagram e che verrà profuso il massimo impegno affinché queste situazioni non si verifichino più. Lavorando a stretto contatto con il mondo del calcio per scovare i responsabili dei messaggi.
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Affine la posizione di Twitter, secondo cui i commenti discriminatori non possono trovar spazio nel loro servizio. Tanto da aver cancellato ogni singolo tweet in cui si faceva riferimento ai calciatori inglesi in tono offensivo e razzista.
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