Un innovativo sistema messo a punto da Enea promette di produrre energia dai rifiuti organici mediante la gassificazione.
La corsa alle emissioni zero continua. Dall’utilizzo di idrogeno al posto dei combustibili fossili per gli spostamenti su ruote e ferro, ai furgoni elettrici, anche i rifiuti organici potranno essere utilizzati per produrre energia pulita.
Già dal 2018 ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) era al lavoro per individuare soluzioni volte a soddisfare la necessità di energia con fonti rinnovabili.
Ad oggi l’Agenzia, insieme a Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), Technical University of Denmark e gruppo industriale Solidpower, ha finalmente messo a punto un processo per produrre energia elettrica dagli scarti organici.
Questo grazie ad un innovativo sistema di gassificazione di biomasse, residui e acque di scolo. L’energia in eccesso verrà inoltre impiegata per produrre combustibile gassoso da utilizzare nei trasporti o come gas naturale.
Alessandro Agostini e Claudio Carbone, ricercatori del laboratorio Enea, sono convinti che questa nuova tecnologia chiamata rSOC (Celle a Combustibile a Ossidi Solidi Reversibili), consentirà di trasformare in opportunità la gestione degli scarti.
In che modo questa nuova tecnologia ENEA trasforma i rifiuti in energia
La gassificazione è un processo di degradazione termochimica che avviene ad alte temperature e che di solito usa combustibili come carbone, petrolio e biomasse (materiali di origine biologica).
Le soluzioni innovative utilizzate nel brevetto ENEA danno la possibilità di sostituire i combustibili fossili con maggiori varietà di combustibili, quali i fanghi di depurazione, gli scarti dell’agricoltura e i residui forestali e di lavorazione del legno.
Questo è possibile grazie all’ottimizzazione delle camere di reazione, all’automatizzazione del sistema, all’introduzione di un sistema che controlla il consumo di combustibile a seconda della necessità di potenza, ma soprattutto, grazie alla possibilità di regolare la sezione di passaggio del combustibile all’interno dell’impianto.
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Il Team Enea sta prendendo in considerazione di sperimentare l’utilizzo di questo sistema nelle regioni in cui vi è una maggiore dispersione dell’energia elettrica, (Molise, Puglia, Basilicata e Calabria) che viene adesso trasferita nel resto d’Italia.
Alessandro Agostini e Claudio Carbone aggiungono che gli innovativi sistemi di rSOC consentirebbero di utilizzare la sovrapproduzione energetica e la combinazione dello sfruttamento dei composti organici per produrre biometano.
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Utilizzando questa tecnologia si raggiungerebbe inoltre la soglia del 60% di riutilizzo dei rifiuti che la direttiva Waste ha fissato come obiettivo per la produzione di energie rinnovabili.