Una situazione che va avanti da settimane ed ha generato un vero e proprio caso: il vaccino AstraZeneca sembra poco efficacie, ma molti scienziati non concordano.
È stata definita una ‘guerra’ dell’Unione Europea contro il farmaco di Oxford. Si parla addirittura di “intrigo internazionale”. Difatti, la casa farmaceutica è accusata di aver destinato le fiale prodotte negli stabilimenti europei (Belgio e Germania) al Regno Unito. Fiale appartenenti allo stock destinato all’Ue.
Da alcuni giorni, poi, si è parlato di usare tale farmaco per vaccinare docenti e personale ATA italiani. Dopo aver strutturato attentamente il programma, insegnanti e forze dell’ordine hanno bloccato la campagna.
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Lo stop al vaccino AstraZeneca in Italia
Nei giorni scorsi, sono stati sollevati enormi dubbi sull’incisività del farmaco AstraZeneca. In particolare, si è parlato di un’efficacia del solo 10% contro la variante africana. La notizia ha destato molte preoccupazioni, spingendo la categoria docenti e personale scolastico a rifiutare la somministrazione, per timore di non ricevere una protezione completa dal rischio di contagio.
In un primo momento, anche la Francia ha vietato il vaccino anglo-svedese agli over 65. Solo nelle ultime ore, Veràn, il Ministro della solidarietà e della salute ha fatto sapere che il farmaco sembra essere efficace, in quanto non vi sono casi di variante africana.
La questione varianti, dunque, ha molta rilevanza in questa circostanza. Tuttavia, alcuni scienziati e specialisti si sono schierati a favore della somministrazione del farmaco AstraZeneca.
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La posizione degli specialisti sul farmaco AstraZeneca
Alcune ore fa, Silvio Grattini, farmacologo e fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano, ha rilasciato un’intervista a tal proposito ad HuffPost. L’esperto ha spiegato che ciò che sta accadendo era prevedibile: i tempi di vaccinazione sono troppo lunghi ed il virus continua a fare il suo corso, mutando nel tempo.
Tuttavia, sospendere o evitare la somministrazione può essere ancora più pericoloso. Finché la variante non raggiunge l’Italia, è bene approfittare dei farmaci disponibili per avere una prima protezione.
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Allo stesso tempo, anche il professor Giuseppe Ippolito, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, in un’intervista rilasciata alla testata Open, ha spiegato che in questa fase vanno accettati senza remore tutti i vaccini che dimostrino un’efficacia relativamente buona. Non c’è tempo per aspettare il vaccino ideale.