Huawei fa parte della blacklist USA dalla gestione Trump ma ora spera di avviare una relazione più produttiva con la nuova presidenza. E ne ha anche per Apple: “iPhone 12 il migliore smartphone al mondo”.
Huawei tende la mano agli USA. Inserita dall’amministrazione Trump nella blacklist delle società cinesi con cui tagliare i ponti, il colosso cinese spera che l’elezione di Joe Biden alla Casa Bianca segni un’inversione di tendenza. A dirlo senza giri di parole è il Ceo della multinazionale di Shenzen, Ren Zhengfei: “Se potessimo espanderci negli Stati Uniti, ci guadagneremmo entrambi”.
Il massimo dirigente ha parlato delle relazioni con lo Studio Ovale in un incontro con la stampa. Huawei fa parte della lista di società cinesi che secondo il governo federale utilizzerebbero la propria tecnologia per spiare la cittadinanza americana. Accuse mai provate e costantemente respinte al mittente, ma tant’è: gli affari con le imprese americane sono preclusi. Una cattiva notizia su entrambi i fronti, dalla prospettiva di Ren Zhengfei.
Ren spiega a quali opportunità stanno rinunciando gli USA
Una sinergia fra la Cina e gli Usa sarebbe di mutuo beneficio. Questo il succo del discorso di Ren, che si lamenta perché la sua azienda, come diverse altre cinesi, non ha accesso ai fornitori americani: “La crescita economica della Cina può essere un’occasione anche per l’America – sono state le parole riprese da The South China Morning Post, AFP e CNBC -. Vogliamo acquistare materiali, componenti e attrezzatura dai produttori USA“.
Nessun riferimento in particolare, ma è impossibile non pensare all’esclusione dai Google services e da Android che di fatto ha spinto Huawei alla creazione di HarmonyOS, il sistema operativo proprietario su cui girano i suoi smartphone. Oppure al crollo del business di Qualcomm in Cina, con i dispositivi cinesi che devono rinunciare agli Snapdragon e ripiegare sui chipset di MediaTek prodotti a Taiwan.
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Huawei non molla gli smartphone: “Teniamo Mate e P. Ma il migliore è…”
Le difficoltà commerciali determinate dal ban hanno imposto a Huawei problemi sul fronte globale, di fatto portandola a dismettere il sub-brand degli smartphone Honor ufficialmente per proteggerne il business. Una sorte che però non seguirà la divisione smartphone a marchio Huawei: “Non abbiamo assolutamente intenzione di vendere né Mate, né P“, garantisce Ren.
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Secondo il traduttore ufficiale che lo assisteva, il fondatore di Huawei ha anche parlato di Apple. Da sempre estimatore e utilizzatore dei prodotti sviluppati a Cupertino, Ren ha definito l’iPhone 12 “il migliore telefono al mondo”. Un’investitura mica da niente per il melafonino, a cui Huawei deve comunque qualcosa: “Apple ha un grande mercato in Europa e ci ha aiutato a dimostrare il valore della tecnologia 5G di Huawei“.