Vuoi per l’emergenza sanitaria che ha innalzato notevolmente la possibilità di lavorare in smart working, vuoi per i vantaggi che da essa ne scaturiscono, in Italia cresce a dismisura l’uso della rete mobile. La conferma arriva dall’ultimo report dell’AGCOM sul mercato italiano delle telecomunicazione.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, è un’autorità amministrativa indipendente italiana di regolazione e garanzia, istituita nel 1997 grazie alla Legge Maccanico, con sede principale a Napoli e sede secondaria operativa a Roma. Ha un duplice compito: assicurare la corretta concorrenza degli operatori sul mercato e tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore delle telecomunicazioni, dell’editoria, dei mezzi di comunicazione di massa e delle poste.
I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni evidenziano come a fine settembre 2020, nella rete fissa, gli accessi complessivi si siano ridotti di circa 130 mila unità rispetto al trimestre precedente e di 390 mila unità rispetto a settembre 2019.
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Rilevati e significativi i cambiamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: quattro anni fa oltre l’85% degli accessi alla rete fissa era in rame, ora sono scesi a meno del 40%, con una flessione di 9,6 milioni di linee.
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Ad un forte ribasso della rete fissa, ecco il super rialzo della rete mobile: nei primi 9 mesi del 2020 oltre il 70% delle linee human ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario mensile di dati stimabile in circa 9,2 GB/mese, in crescita del 48% rispetto a settembre 2019.
Ciò è dovuto sì al nuovo modo di intendere la rete da parte degli italiani, ma complice anche il sensibile aumento degli accessi tramite tecnologie qualitativamente superiori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+7,06 milioni di unità), FTTH (+1,16 milioni) e FWA (+ 610 mila).
Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità d connessioni commercializzate: infatti, le linee con prestazioni superiori ai 30 Mbit/s, in quattro anni sono passate da meno del 12,7% al 64,4% del totale delle linee broadband e ultrabroadband.
Il quadro competitivo vede Tim quale maggiore operatore con il 42,1%, seguito da Vodafone (16,7%), Fastweb (15,1%) e da Wind Tre (14,0%).
Il report sull’Italia, dunque, conferma il trend in crescita dell’uso di dati da parte degli utenti di rete mobile. Un effetto boom quello della rete mobile destinato inevitabilmente a crescere ancora in questo 2021.
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