Lunghi i ritardi per l’inizio dei lavori per l’installazione della Banda Ultra Larga: a spiegarne il motivo è l’AssTel
Il piano per la Banda Ultra Larga procede molto lentamente: l’Asstel (Assotelecomunicazioni) ha spiegato i motivi dei ritardi che hanno portato all’avvio dei lavori dopo 250 giorni rispetto a quanto auspicato. La colpa ricadrebbe, come spesso accade, sulla burocrazia. In base ai dati che sono stati forniti dall’associazione del settore, per l’inizio dei lavori di scavo, servono sei permessi da diversi enti e possono passare fino ad 8 mesi per le aree rurali.
L’ampio utilizzo dei sistemi di rete, aumentato in tempi di epidemia, ha evidenziato le carenze infrastrutturali in Italia. Nonostante il governo, con l’avvio del Decreto Semplificazioni, abbia previsto misure per ridurre i passaggi burocratici, l’Asstel ha spiegato che essere sono servite a poco.
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Banda Larga, i dettagli sui tempi per le autorizzazioni
Per l’autorizzazione allo scavo e l’ordinanza per il traffico dal comune servono 50-80 giorni. L’autorizzazione arriva poi dopo 90 giorni dalla Provincia, quelle archeologica e paesaggistica dopo 100, quella da ANAS/RFI/Autostrade dopo 180 giorni e quella dal Genio civile dopo 125 giorni. C’è da tenere conto che alcuni enti chiedono modifiche al progetto o anche di rifarlo da capo, in tal caso bisogna aggiungere altri 50-80 giorni.
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Per le reti mobili ci sono tempi di attesa fino a 210 giorni, con nove autorizzazioni necessarie. I sindaci non possono vietare l’installazione delle antenne per le reti 5G, secondo il Decreto Semplificazioni, se si rispettano tutte le leggi sui limiti delle emissioni elettromagnetiche.
Secondo AssTel, però, le autorizzazioni non dovrebbero superare i 60 giorni ed attese più lunghe non sono giustificabili.