Una scalata clamorosa, il sorpasso nei confronti di Apple nel 2018 come azienda produttrice di smartphone. Seconda solo a Samsung. Ma Huawei non è solo cellulari, il suo segreto sta tutto in quelle 4411 richieste brevetti internazionali al 2020, la prima nel suo genere.
Tanti brevetti equivalgono ad avere idee. E le idee per la società cinese impegnata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti, di sistemi e di soluzioni di rete e telecomunicazioni, fondata nel 1987 da Ren Zhengfei, non pongono limiti all’espansionismo del colosso di Shenzhen.
Huawei ha deciso di continuare a investire sugli smartphone, ma aprirsi ancora più mercato, con lo sbarco in Europa di altri prodotti: PC Desktop, monitor e occhiali VR.
Huawei, base di partenza è la Russia?
Secondo indiscrezioni dei media russi, Huawei avrebbe deciso di partire proprio dalla più importante dei pesi sovietici, portando nel mercato non solo smarthpone.
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D’altronde Huawei si è fatta già notare in altri campi, extra cellulari, come nel 2019, quando creò e sviluppò il sistema operativo HarmonyOS, distribuito open source, basato su microkernel per vari tipi di hardware, con comunicazioni tra processi più veloci rispetto a QNX o al microkernel Fuchsia di Google e allocazione delle risorse in tempo reale.
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A fine novembre 2020 ecco Huawei MateStation B515, il primo PC Desktop: il display con un’unità IPS da 23.8″ Full HD (1920 x 1080 pixel) in 16:9 con gamma colori NTSC al 72%, contrasto 1000:1 ed angolo di visione da 178°. CPU AMD Ryzen 5 4600G (6/12 thread a 3,7/4,2 GHz) e 4700G (8/16 thread a 3,6/4,4 GHz). GPU integrata Radeon Vega, con memorie 8/16 GB di RAM DDR4 a 3200 MHz, 256/512 GB di SSD NVMe M.2 ed 1 TB di hard disk a 7.200 rpm.
Smartphone, PC Desktop, ma non solo. Huawei avrebbe dato una bella accelerata ai monitor da gaming. Con top di gamma basato su Mini LED con full array local dimming (FALD) con una frequenza di aggiornamento di 240Hz. Senza dimenticare, probabilmente, un monitor curvo da 23,8” nella gamma. Insomma, una gamma completa di dispositivi in più contenuti, targati naturalmente Huawei.
Huawei non disdegna neanche l’immissione nel prossimo mercato europeo degli occhiali VR, visori attraverso i quali ci si immerge nel mondo digitale della realtà simulata.