Una macchina ben oliata cui si inceppa un ingranaggio. Può succedere. Ma se la macchina è il Cashback di Stato, e l’ingranaggio sono i rimborsi che gli italiani aspettano per il prossimo 1 marzo, ok che possa succedere, ma un po’ la bocca si storce.
E comunque gli italiani dovranno farsene una ragione, perché i rimborsi del cashback di Natale probabilmente, quasi sicuramente, slitteranno almeno a dopo Pasqua. Almeno, se non ancora oltre. Per i classici “problemi tecnici”, li chiamano sempre così. Che ancor più classicamente, allungheranno i tempi.
Sono proprio fonti vicine al governo a dare la ferale notizia dello slittamento dei rimborsi dovuti in seguito al Cashback di Stato. Molteplici gli imprevisti tecnici che stanno facendo slittare il conteggio e le operazioni di rimborso.
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Primo fra tutti, un problema con il circuito Bancomat. Il quale ha annunciato di aver erroneamente omesso di conteggiare agli utenti alcune operazioni invece del tutto valide ai fini del rimborso. Per questo motivo, si renderà necessario un nuovo conteggio che, gioco forza, rallenterà e allungherà i tempi di rimborso finale.
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Una nota ufficiale di Bancomat Spa conferma infatti che nelle giornate del 18 e del 29 dicembre 2020, alcune transazioni passate sul circuiti PagoBancomat, che dovevano essere regolarmente inserite nel programma cashback, non sono state invece acquisite. Nonostante il primo calcolo effettuato lo scorso 10 gennaio, potrebbe essere necessario effettuarne un altro, per essere certi di aver allineato tutte le transazioni effettuate dagli utenti in quelle due giornate specifiche.
Per coloro che hanno già raggiunto la cifra minima necessaria al rimborso cashback, di fatto cambierebbe solamente l’importo del rimborso. Per chi invece rischia di perdere il cashback proprio grazie alle operazioni effettuate in quei due giorni, il discorso cambia. Si tratta di “rimborso sì-rimborso no“, e dato che agli utenti in questione il rimborso spetta, ovviamente Bancomat Spa si riserva il diritto (dovere) di riconteggiare tutte le operazioni.
E se, in ultima analisi, dovessero mancare ancora queste operazioni dopo gli ennesimi conteggi, ecco arrivare il “rimborso post pasquale”. Già, perché in caso di mancato cashback dopo gli ultimi conteggi, l’utente “depauperato” potrebbe sì fare ricorso, ma i tempi tecnici si allungano oltre i 30 giorni, che porterebbero appunto il rimborso a dopo Pasqua.
Ricordiamo che il Cashback di Natale è una delle misure del governo Conte bis per favorire gli acquisti durante la pandemia, e per promuovere i pagamenti digitali. Oltre al problema con Bancomat Spa, agli albori di questa operazione ci sono stati non pochi problemi sia con lo SPID che con l’app IO, dedicata appositamente a questo tipo di iniziativa.
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