Dopo la tragica vicenda della bambina di 10 anni di Palermo rimasta uccisa a seguito di una tremenda challenge su TikTok, Federconsumatori sezione Sicilia, la federazione a difesa dei consumatori, ha alzato la voce facendo eco a quanto già chiesto nella giornata di ieri dal Garante della Privacy, ovvero, di impedire l’utilizzo della stessa applicazione, fino al 15 febbraio 2021, a tutti coloro la cui età non è stata verificata. Secondo Federconsumatori il divieto dovrebbe essere esteso non soltanto all’applicazione cinese di ByteDance ma a tutte le app più popolari del web come ad esempio Facebook, WhatsApp, Instagram e Snapchat: “Si tratta di un provvedimento sacrosanto – le parole del presidente di Federconsumatori Sicilia Alfio La Rosa – perché, se TikTok avesse verificato che la giovanissima vittima non aveva l’età minima di 13 anni per usare l’app, forse adesso non staremmo parlando di questa tragedia. L’età, quando si usa un social network o un’app per smartphone, è fondamentale: più si è giovani e meno difese si hanno nel mare magnum dei contenuti online potenzialmente pericolosi”.
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TIKTOK E ALTRE APP VIETATE: DAI VIDEOGIOCHI AI SOCIAL
Secondo Federconsumatori Sicilia il divieto di utilizzare l’app per chi ha un’età non verificata dovrebbe riguardare in particolare i videogiochi e i social network, le applicazione su cui i più giovani spendono il maggior tempo della loro giornata, e dove di conseguenza sono più esposti al pericolo. Intanto il quotidiano Repubblica ha intervistato ieri Angelo Sicomero, il papà della bambina morta dopo la challenge su TikTok: “Ballava e cantava – ha raccontato – scaricava tutorial per truccarsi o per acconciare i capelli. Pubblicava questi video su TikTok e era anche una bambina molto ubbidiente. Tanto che non ho mai avuto l’esigenza di controllarla e infatti non le ho mai sequestrato il cellulare per vedere cosa facesse. Perché tra noi non c’erano segreti. È la regola della famiglia: ci si dice tutto e ci si aiuta tutti”.