Virgin Orbit festeggia il successo per Demo 2: lanciato da un Boeing 747, LauncherOne è volato in orbita, dove ha liberato 10 mini satelliti prima di ricadere nella nostra atmosfera.
Virgin Orbit, missione compiuta. La compagnia di Richard Branson festeggia il successo di LauncherOne, il modulo che domenica 17 gennaio è stato lanciato in orbita da un Boeing 747, chiamato Cosmic Girl, da un’altitudine di circa 9000 metri. Dopo essere uscito dall’atmosfera terrestre, il LaucherOne ha liberato in orbita i 10 cubesat che aveva a bordo.
Si tratta del secondo Launch Demo di Virgin Orbit, che dopo il fallimento di maggio scorso aveva programmato un nuovo tentativo a dicembre. Il Covid ha costretto la crew a rimandare di un mese (con il lancio inizialmente annunciato per il 10 gennaio). Ma l’attesa è stata ampiamente ricompensata: Launcher One è infatti il primo modulo di una compagnia privata ad entrare in orbita dopo essere stato lanciato dal sotto ala di un aereo. Cerchiamo di capire i passaggi essenziali di questo avvenimento.
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Il successo di Virgin Orbit al secondo tentativo. Vediamo com’è andato Launch Demo 2
Il lancio è stato coordinato dallo Spaceport America, nel deserto di Mojave in New Mexico, dove si trova il quartier generale di Virgin Galactic. Le operazioni hanno avuto inizio alle 10:30 del mattino, ora locale (circa le 19:30 italiane). Installato sotto l’ala sinistra di un Boeing 747, il Launcher One si è staccato dall’aereo a un’altitudine di circa 9000 metri, mentre sorvolava l’Oceano Pacifico.
Dopo il distaccamento, LauncherOne ha acceso i motori nel giro di qualche secondo, proiettandosi dunque in orbita senza alcun problema, alla velocità richiesta di oltre 17.000 miglia all’ora. Proprio la mancata accensione dei motori del LauncherOne aveva causato il fallimento di Launch Demo 1 a maggio 2020. Alla base del malfunzionamento di otto mesi fa, c’era stato un guasto al tubo del carburante.
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Stavolta invece tutto è filato liscio e il razzo è riuscito a proiettare in orbita i 10 satelliti compatti costruiti dalla Nasa e da alcune Università e scuole superiori, che hanno il compito di raccogliere informazioni per scopi accademici, su temperatura, collissioni di micro particelle e radiazioni. Virgin Orbit è quindi la prima compagnia detenuta da un privato a raggiungere lo spazio con un lancio da un aereo in volo. In assoluto, la start-up di Richard Branson eguaglia i fortunati tentativi di SpaceX di Elon Musk e Rocket Lab di Peter Beck, entrambi basati sul più tradizionale lancio da piattaforme terrestri.
Today’s sequence of events for #LaunchDemo2 went exactly to plan, from safe execution of our ground ops all the way through successful full duration burns on both engines. To say we’re thrilled would be a massive understatement, but 240 characters couldn’t do it justice anyway. pic.twitter.com/ZKpoi7hkGN
— Virgin Orbit (@Virgin_Orbit) January 18, 2021