Tinder sta cacciando i rivoltosi di Capitol Hill. Insieme a Bumble, le due applicazioni per gli incontri più famose del mondo si schierano contro i fatti del Campidoglio.
“Vieteremo qualsiasi contenuto che promuova terrorismo ed odio razziale“. A parlare con questi termini è stato un portavoce di Bumble su Twitter. Dietro al blocco degli account di rivoltosi apparsi a Capitol Hill c’è una questione di coerenza con le linee guida che rappresentano le app per gli incontri. Così fanno sapere le applicazioni per gli incontri di aver già rimosso gli utenti che sono stati confermati come partecipanti all’attacco al Campidoglio statunitense.
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Anche Tinder non è scesa a compromessi con i rivoltosi. Sempre su Twitter un portavoce ha confermato che continueranno a rimuovere gli utenti ricercati dall’FBI in relazione al terrorismo interno. “Collaboreremo sempre con le forze dell’ordine nelle loro indagini”. La questione è particolarmente delicata se si analizzano i dati dietro ai fatti del Campidoglio: oltre 70 persone partecipanti all’insurrezione sono state arrestate.
Insomma non c’è pace per Trump ed i suoi sostenitori, ormai ai margini della società online. Dopo il ban al presidente da Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e Snapchat, ora l’obbiettivo è eliminare ogni traccia dei manifestanti che il 6 gennaio scorso fecero irruzione a Washington. Un primo importante passo in questa direzione è stato compiuto con l’eliminazione della piattaforma social pro-Trump Parler da Apple, Google ed Amazon.
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Così, il movimento per accerchiare ed espellere i manifestanti da Bumble, Tinder e Match è l’ultima delle mosse contro Trump ed i suoi manifestanti, che in queste settimane stanno coalizzando l’utenza ad un comune scopo. Non solo, nelle ultime ora è in atto una strategia di adescamento. Alcune delle iscritte alle app di incontri, abitanti di Washington, hanno cambiato il loro orientamento politico in “conservatrice” proprio per attirare i manifestanti.