Parler: rieccolo online. Il social network torna a farsi vedere dopo una settimana a luci spente: il messaggio del CEO agli utenti parla di privacy e libertà di espressione.
Un 2021 iniziato letteralmente con il botto per il mondo del web. L’assalto a Capitol Hill ha innescato non poche reazioni da parte dei colossi del web, con i ban permanenti a Trump dai maggiori social e non solo. Tra i coinvolti come non menzionare Parler, il social pro-Trump che è scomparso successivamente al ban di Amazon dai propri clienti. Un’esclusione che ha innescato una causa legale tra il colosso dell’eCommerce e Parler.
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Così, dopo una settimana di blackout, il sito è tornato online ed è attualmente raggiungibile. Recandosi su di esso è possibile visionare un messaggio scritto direttamente dal CEO John Matze. Tra gli argomenti toccati nel contenuto si è parlato di privacy e libertà di espressione. Di seguito la traduzione del comunicato, intitolato “Difficoltà tecniche”.
“Ora è il momento ideale per ricordare a tutti voi, hater e sostenitori, il perché abbiamo creato questa piattaforma. Noi crediamo fermamente che la privacy sia fondamentale, così come la libertà di espressione, in modo particolare sui social network. L’obbiettivo di Parler è sempre stato quello di fornire una piazza pubblica bipartisan, piacevole da frequentare in cui le persone possono esercitare il loro diritto. Risolveremo ogni problema e sfida che ci vede coinvolti, abbiamo in programma di riaccoglievi tutti molto presto. Non lasceremo morire la discussione civile!“.
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Il ritorno di Parler farà affidamento su un nuovo provider: Epik. Lo stesso fornitore che sui propri server ospita Gab e 8chan, due realtà finite sotto la luce dei riflettori per i loro contenuti. Gab finì sui giornali per il presunto collegamento con la sparatoria di Pittsburgh nel 2018, la seconda in quella di El Paso a metà del 2019.