Il tycoon Donald Trump non trova pace e dopo essere stato bloccato da Twitter e Facebook, ora vede sospeso anche il proprio canale YouTube per una settimana: le motivazioni 
Il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, non trova pace dopo quanto successo mercoledì scorso al Campidoglio con l’assalto di suoi sostenitori alla sede dei due rami del Congresso. Dopo essere stato sospeso temporaneamente da Facebook e permanentemente da Twitter, che fanno entrambi capo a Zuckerberg, ora è anche Yotube del gruppo Google a “cacciare” Trump dalla propria piattaforma. Quest’ultimo per una settimana non potrà caricare video sul proprio canale a causa di un contenuto precedente che incitava alla violenza. La sospensione non è detto che non venga prolungata nei prossimi giorni.
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Trump via da i social: cosa ne pensa l’Europa
Le reazioni proveniente dall’Europa in merito alla cosiddetta “censura di Trump” sono abbastanza neutrali, anche se in molti si chiedono se sia giusto quanto deciso dai social network. Questo non tanto per l’azione in sé, ma per il meccanismo che ha portato al blocco dei profili del tycoon.
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Da Berlino, il portavoce di Angela Merkel ha affermato che “la cancelliera ritiene problematica la completa chiusura degli account di un presidente eletto” per una questione di limitazione di diritti fondamentali come la libertà di parola.
In Francia, invece, è Bruno Le Maire, ministro delle Finanze, ad attaccare le oligarchie tecnologiche. Thierry Breton da Bruxelles si sofferma sulla proposta avanzata dall’Ue per risolvere tali problematiche. In sostanza, il pensiero europeo è quello dell’istituzionalizzazione del controllo dei contenuti sui social network.
