Google ha deciso di rimuovere dal suo store l’app di destra Parler a seguito dell’assalto al Campidoglio ed anche Apple è pronta a farlo: intanto Twitter banna Trump in maniera permanente
Parler è il social network preferito dagli estremisti di destra pro Trump che, però, ha davanti a sé vita breve. L’app infatti, a seguito dell’assalto al Campidoglio di alcuni giorni fa, è stata rimossa dal Google Store. Il colosso di Mountain View ha preso tale decisione per un motivo ben preciso: la piattaforma, in cui lo stesso Trump si è rifugiato dopo essere stato bannato da Twitter permanentemente, è colpevole di non aver rimosso i post violenti di mercoledì scorso.
Intanto, anche Apple viaggia sulla stessa linea d’onda del competitor ed annuncia che di qui a breve cancellerà l’app dallo store qualora non dovesse essere conforme ai requisiti di moderazione dei contenuti.
A parlare della faccenda è l’amministratore delegato di Parler, John Matze, che ha dichiarato: “Non cediamo alle aziende politicamente corrette ed agli autoritari che odiano la libertà di parola”.
Intanto, come già accennato, Trump è stato rimosso permanentemente da Twitter ed è a rischio su Facebook e Twitter. Dopo alcune ore dai fatti di mercoledì, il social dell’uccellino aveva deciso di sospenderlo per 12 ore con l’avviso che, qualora avesse violato nuovamente la policy dell’azienda, il ban sarebbe stato permanente. Ciò è accaduto con, non uno, ma due tweet.
L’azienda ha spiegato che, nel momento in cui Trump dovesse tentare di scavalcare il ban utilizzando un nuovo account, sarà immediatamente bloccato. Nel caso in cui decidesse di usufruire del profilo presidenziale @POTUS, prima che passi nelle mani di Biden, quest’ultimo verrà limitato.
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Parler è stato lanciato nel 2018 e, come già spiegato, è fin da subito divenuto famoso tra i sostenitori di Donald Trump ed i conservatori di destra. Sull’app, spesso questi ultimi hanno accusato Facebook e Twitter di censurare le loro opinioni in maniera ingiusta. Parler, invece, li avrebbe accolti mostrandosi equo e giusto.
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Non solo Trump, tra gli esponenti di spicco presenti sul social c’è il senatore del Texas, Ted Cruz, che vanta 4,9 milioni di follower. Più in alto il conduttore di Fox News, Sean Hannity, che ne ha più di 7 milioni. Dopo le elezioni statunitensi l’app ha visto una crescita dei download sugli store smisurata fino ad oggi, giorno della rimozione.
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