Una delle conseguenze annunciate tra gli effetti della Brexit è l’aumento dei prezzi. I negozi più piccoli stanno abbandonando le piattaforme. 
Boom dei prezzi, questo il conto presentato per l’uscita del Regno Unito dall’Europa. Considerando anche l’aumento dell’IVA e i costi della dogana, il commercio con gli altri paesi potrebbe non essere più semplice come ai vecchi tempi.
L’accordo dell’ultimo minuto tra Boris Johnson e l’UE prevede il libero scambio, ma questo non ci ha scansati dal rincaro. D’ora in poi, fare acquisti sui siti inglesi sarà meno vantaggioso di una volta.
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L’aumento dei prezzi dopo la Brexit
Sono trascorsi pochi giorni dall’accordo tra Johnson e von der Leyen, ma già si vedono le prime difficoltà nei rapporti economici con il Regno Unito. Il Guardian, ad esempio, ha raccolto una serie di testimonianze relative agli acquisti oltremanica. A quanto pare, è necessario compilare una dichiarazione doganale per le merci importate dall’isola, procedura precedentemente affidata ai trasportatori.
Con questa prassi, i clienti vedranno un addebito di 20 euro per ogni dichiarazione, più l’aggiunta dell’IVA. Un cliente di Marsiglia ha raccontato di aver acquistato uno scaffale sulla piattaforma Next ed il giorno della consegna gli è stato richiesto un extra di tasse d’importazione di oltre 30 euro.
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Alcune aziende hanno dichiarato di non voler far ricadere sui clienti le spese extra, anche se per alcuni potrebbe risultare impeditivo, tanto da dover considerare, persino, di destinare le piattaforme online unicamente al commercio interno. 
