Un bug sta affliggendo Google Chrome da un mesetto a questa parte, provocando danni e le ire degli utenti: i file restano bloccati fino al termine della scansione e il browser non risponde più, ci vuole un po’ di tempo prima che torni a funzionare correttamente.
Non è solo un problema personale di Windows 10, ma esteso a tutto il sistema operativo prodotto da Microsoft, che da un quinquennio ormai a questa parte ha soppiantato Windows 8.1.
L’ingegnere software Bruce Dawson ha svelato l’arcano: il problema si presenta ogni qualvolta il browser richiede l’utilizzo del metodo ImportantFileWriter sui sistemi Windows 10. L’aumentata attività su disco produce quindi quel rallentamento che da un bel po’ affligge chi usa il browser web sviluppato da Google, basato sul motore di rendering Blink, a partire dalla versione 28.
Google Chrome, il problema e la sua soluzione
Gli sviluppatori di Chromium – il web browser libero creato da Google, ovvero il progetto da cui è ricavato gran parte del codice sorgente di Google Chrome – hanno individuato il problema. Ma a quanto pare anche la sua soluzione, controllando cioè se il file temporaneamente inaccessibile risulti effettivamente bloccato da parte di un antivirus, provando ad accedervi più volte senza rimanere in attesa dell’accesso a livello di file system.
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La nuova patch, ossia una porzione di software progettata per eliminare il bug, è già stata integrata sul codice di Google Chrome e a breve verrà inserita nel prossimo aggiornamento del browser.
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Senza aspettare il rilascio della prossima major release, basta andare su chrome://settings/help per installare le release intermedie.
Il comportamento anomalo di Chrome è legato a doppio filo con la scansione automatica effettuata in background dai programmi antimalware installati in Windows, con la nuova patch il browser di Google dovrebbe – almeno fino a prova contrario – funzionare nuovamente in maniera corretta.