Il Mac App Store chiede allo sviluppatore di Amphetamine di cambiare brand perché quello attuale istiga all’uso improprio del farmaco stimolante. Ma poi ci ripensa.
Fa rapidamente il giro del web la notizia della gaffe del Mac App Store, che di punto in bianco ha chiesto a uno sviluppatore di cambiare il nome e il logo della sua app, che sullo store ha fatto la sua comparsa nel 2014, perché erano in violazione dei codici di condotta di Apple. La app si chiama Amphetamine e serve a tenere il Mac acceso durante determinate operazioni. Il logo è invece una pasticca.
L’esplicito rimando al farmaco eccitante non è piaciuto al sistema di verifica di Apple e magari qualche zelante controllore ha fatto partire la notifica. Il developer di Amphetamine si chiama William Gustafson e ha raccontato di essersi visto recapitare una mail di diffida dal Mac App Store in cui gli veniva chiesto di cambiare il nome della sua app entro il 12 gennaio, perché violava le regole dello store.
LEGGI ANCHE->Apple: pronta una novità incredibile per la tastiera dei MacBook
Perché l’Apple Store aveva bannato Amphetamine e cosa è accaduto in seguito
Just got off a call with @Apple. Appeal accepted and Amphetamine will remain on the @AppStore. Thank you all for your comments, opinions, and action. We may not all agree, but I am happy we all still have the freedom to express ourselves today. ❤️ pic.twitter.com/PV7eB9aUfn
— William C. Gustafson (@x74353) January 2, 2021
A raccontare la storia è lo stesso William Gustafson, specificando che in un primo momento Apple gli ha contestato di promuovere involontariamente l’uso inappropriato di sostanze farmacologiche da assumere solo sotto controllo medico. Lo sviluppatore ha avuto anche un contatto telefonico con Apple, in cui gli è stato spiegato che nessuno aveva mai protestato per il branding di Amphetamine.
POTREBBE INTERESSARTI>>>Apple acquista Metro Goldwin Mayer? Ecco i piani della Mela…
Per sua fortuna, l’Apple Review Board ha accolto il ricorso di Gustafson, ammettendo che la contestazione iniziale era nulla, in quanto l’utilizzo del nome Amphetamine era del tutto metaforico e non poteva essere inteso come istigazione al consumo di amfetamina. L’obiezione di Gustafson era effettivamente inoppugnabile: sul Mac App Store virtuale della casa di Cupertino, ha fatto notare, si trovano app e games come Coca, il cui logo è una foglia; iBeer, una app che simula una bella bevuta e Drug Mafia – Weed Pawn Shop. Insomma, in quanto a istigazione all’uso di sostanze illecite, Amphetamine ne ha di strada da fare…