Finalmente la fusione nucleare appare più che mai visibile all’orizzonte: scienziati di tutto il globo terracqueo si stanno dando da fare, individualmente e in equipe, per rendere realtà una delle scoperte più chiacchierate degli ultimi decenni e portare energia nucleare pulita in tutto il mondo.
Arriva dalla compagnia danese Seaborg, specializzata nel settore dell’energia nucleare, una proposta economica ed ecologica. Un reattore nucleare galleggiante.
Energia nucleare pulita attraverso la navigazione
Si tratta di “un’importante pietra miliare verso l’ambizioso obiettivo di implementare la prima chiatta commerciale entro il 2025”. Con queste parole il CEO di Seaborg, Troels Schönfeldt, ha accompagnato la presentazione del reattore nucleare in fase di progettazione. Sarà presumibilmente installato su chiatte modulari che, grazie al fatto di essere posizionate in mare, possono essere spostate da un Paese all’altro (purché collegato all’acqua) per essere fonti di energia pulita.
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A chi gli ha chiesto il motivo di realizzare dei reattori nucleari che viaggiano nell’acqua, Schönfeldt ha spiegato che questo tipo di soluzione ha minori tempi di realizzazione, minori rischi e bassi costi. Inoltre, a corredo delle sue dichiarazioni, ha esaltato le capacità della Seaborg. “Siamo in grado di sfruttare una industria manifatturiera ad alta efficienza con decenni di esperienza – ha detto – elevati standard di sicurezza e una capacità produttiva differente da qualsiasi altro”.
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Il progetto sviluppato dalla Seaborg è stato testato da parte dell’ABS (American Bureau of Shipping), che ne ha rilevato una buona fattibilità. Si tratta comunque di un primo test, al quale ne seguiranno altri effettuati dagli esperti di settore.
Le imbarcazioni Seaborg infatti, che avranno a bordo due reattori nucleari da 200 MW ciascuno, dovranno superare i test di ingegneria, costruzione e funzionamento, prima di essere brevettate e autorizzate alla navigazione. Dovranno infatti risultare prive di rischi per il trasporto di materiale nucleare.