Un adolescente su 6 si indebita o ruba per acquistare microtransazioni: a rivelarlo uno studio condotto da Royal Society for Public Health. Un dato preoccupante che mette in chiaro il problema relativo agli acquisti in game.
Le microtransazioni, al centro di una bufera mediatica da anni, sono oggi protagoniste di uno studio condotto dalla Royal Society for Public Health. Il dato allarmante che emerge riguarda quanti giovani giocatori si indebitano o addirittura rubano per acquistare microtransazioni nei videogiochi.
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Un adolescente su 6 ruba o si indebita: lo spettro della ludopatia nei videogiochi torna a far parlare di sé
Un numero in crescita che non fa ben sperare per il futuro dell’industria, sempre più propensa a questo tipo di pratiche e all’introduzione del pay-to-win come pratica di coinvolgimento dei giocatori. Nel dettaglio, come riportato dalla Royal Society for Public Health, il 15% dei giovani intervistati ha dichiarato di aver rubato soldi ai genitori senza il loro consenso per acquistare microtransazioni.
Un altro dato allarmante riguarda l’11% degli intervistati che hanno utilizzato la carta di credito dei genitori senza il loro consenso per effettuare acquisti in gioco. Mentre il 9% si è indebitato – non potendo restituire i soldi chiesti in prestito e mettendo, ancora una volta, i genitori in difficoltà. In alcuni casi si è giunti addirittura all’ipoteca sulle case per far fronte agli enormi debiti collezionati nel tempo dai figli.
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Di fronte a questi numeri non si può far altro che prendere coscienza, ancora una volta, della ludopatia che si cela nei videogiochi. Da molti queste pratiche vengono considerate al pari del più comune e classico gioco d’azzardo, con patologie ad esso connesse che si manifestano nei fruitori.