Euromediashop è un nome altisonante che, nelle ultime ore, è finito alla ribalta per la truffa legata alla vendita di Playstation 5 sottocosto. Ora il titolare Ciciriello fa ammenda e si costituisce spontaneamente alla Guardia di Finanza.
Dopo essere scomparsi dai radar con sito, canali social e numeri di telefono irraggiungibili, tornano a farsi vedere i protagonisti della truffa di Euromediashop. L’e-Commerce, finito sotto ai riflettori nelle ultime ore per la questione legata alla vendita sottocosto di PS5, è al centro di una vera e propria bufera mediatica.
Il titolare Christian Ciciriello, come fa sapere DDay, è tornato a farsi sentire con alcuni messaggi WhatsApp inviati proprio ai colleghi. Messaggi nei quali, l’imprenditore, ha cercato di spiegare la vicenda legata alla vendita delle PS5 sottocosto.
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Una situazione che è sfuggita di mano a Ciciriello, il quale ha ammesso, sempre via chat “mi sono ritrovato in una storia più grande di me“. La speranza dell’imprenditore è che tutti possano ricevere indietro i loro soldi, spesi per l’acquisto di una PS5. Un acquisto che, a quanto pare, non arriverà mai. Qualche prodotto, fa sapere l’imprenditore, è stato comunque spedito, ma niente da fare per chi ha acquistato PlayStation 5 o iPhone.
Una vera e propria truffa che parte dalle recensioni presenti su Euromediashop, “fittizie”, quindi acquistate da un sito che vende bot, recensioni e like. Un groviglio che parte da una serie di illeciti più o meno gravi fino al vero e proprio atto criminale di concludere ordini per merci che, a conti fatti, non esistono.
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800.000 gli euro racimolati da Euromediashop, la maggioranza legati all’acquisto di PlayStation 5. Una cifra ragguardevole che ha convinto Ciciriello a costituirsi spontaneamente alla Guardia di Finanza di Brindisi. Attualmente la posizione dell’imprenditore, seppur delicata, non vede nessun capo di accusa nei suoi confronti, facendolo risultare semplicemente indagato per truffa. Ma c’è di più, secondo i Carabinieri l’intera somma raccolta dal titolare di Euromediashop sarebbe stata donata in beneficienza. Una storia che s’infittisce e che non tarderemo a riproporvi sulle nostre pagine con eventuali futuri sviluppi.
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