AstraZeneca inizerà gli studi clinici per testare una combinazione del suo vaccino sperimentale, creato insieme all’università di Oxford, con quello Sputink V prodotto dalla Russia.
L’obiettivo è di eaumentare l’efficacia del vaccino britannico la conferma arriva da RDIF, un fondo sovrano russo che ha finanziato proprio lo Sputnik. Le sperimentazioni partiranno già a fine anno e la Russia vorrebbe produrre congiuntamente il vaccino, nel caso in cui i risultati fossero positivi. Le ragioni sono spiegate direttamente da AstraZeneca, che vuole valutare diverse combinazioni di vaccini il cui sviluppo è partito dallo studio dei comuni coronavirus del raffreddore.
Per verificarne l’efficacia partirà anche una campagna di test su un campione di popolazione russa sopra i 18 anni, questo con l’obiettivo di fermare una pandemia che ad oggi ha provocato oltre 1,5 milioni di vittime in tutto il mondo.
L’annuncio ha anche il sapore politico. Lo Sputnik V infatti è prodotto internamente alla Russia e questo accordo vorrebbe contrrastare la campagna di dubbi e perplessità emersa in occidente sull’efficacia di questa arma anti Covid. I ricercatori dell’Istituto Gamaleya infatti affermano che questo vaccino ha un tasso di efficacia superiore al 90%, superiore quindi a quello di AstraZeneca e capace di raggiungere i livelli di quelli Pfizer e Moderna.
La perplessità di alcuni scienziati europei nasce dall’accelerazione impressa dalla Russia per la campagna vaccinale, giudicata troppo precoce rispetto alla validazione del vaccino stesso, ma le critiche sono state rigettate al mittente dal governo russo, giudicandole infondate.
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D’altra parte anche AstraZeneca ha necessità di avere conferme sull’efficacia del suo prodotto, stoccabile più facilmente rispetto a quelli delle società americane e senza dubbio più economico, ma giudicato meno efficace, almeno ad oggi. Ad oggi il suo tasso di efficacia è del 70,4%.
Ma quali sono le ragioni scientifiche di questa scelta? Secondo Kate Bingham, presidente della task force britannica contro il Covid, la combinazione di due vaccini diversi, con un approccio “mix and match“, può massimizzare la risposta immunitaria. Per entrambi i progetti sono stati utilizzati, come detto prima, due adenovirus “svuotati” e modificati per immettere nel corpo le istruzioni genetiche per aumentare la risposta immunitaria.
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Questo approccio è stato sviluppato negli anni ed ha permesso, ad esempio, di creare un vaccino contro l’Ebola, ma questa scelta potrebbe anche essere un tentativo politico di raffreddare i rapporti tra il Regno Unito e la Russia, dopo che durante l’estate erano stata lanciate accuse contro hacker russi che avrebbero tentato di forzare i server di Oxford per recuperare file segreti sul vaccino inglese.
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