Facebook, Instagram e Messenger, hanno riscontrato numerosi problemi durante la mattinata di oggi, 10 dicembre, e anche nel primo pomeriggio. Come riferisce il sito downdetector, sono state moltissime le segnalazioni, in particolare per quanto riguarda Messenger, l’applicazione di messaggistica di Fb, fra le ore 11:00 e le 12:00 di stamane. Attorno alle 14:00 di oggi è stato invece Instagram a toccare il picco. Problemi e malfunzionamenti che sono stati riscontrati in Italia ma anche e soprattutto all’estero, con il Regno Unito, il Medio Oriente, l’India, l’Australia e anche il sud-est asiatico, che hanno registrato vari “down” con le tre applicazioni di cui sopra, tutte e tre di proprietà di Mark Zuckerberg (fortunatamente WhatsApp, anch’essa del buon Mark, non ha subito alcun problema). Come spesso e volentieri accade in questi casi, con le applicazioni down è subito diventato virale l’hashtag relativo, quindi su Twitter sono comparsi nel giro di poco tempo, e sono rimasti in trend per ore #instagramdown, #facebookdown e #messengerdown. Al momento la situazione sembrerebbe comunque essere tornata alla normalità su tutte e tre le applicazioni.
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FACEBOOK MESSENGER DOWN NEL MONDO, INTANTO L’FTC ACCUSA IL SOCIAL DI ZUCKERBERG
Una giornata non proprio semplice quindi per Facebook, che oltre al down deve far fronte anche alle accuse della Ftc, la Federal Trade Commissioni degli Stati Uniti, che assieme a 48 stati Usa, ha deciso di fare causa al social network blu, accusandolo di pratiche anticoncorrenziali. Il riferimento della Ftc è in particolare all’acquisizione avvenuta fra il 2012 e il 2014 di Instagram e Whatsapp, che secondo le accuse, permetterebbe allo stesso Facebook di eliminare qualsiasi possibile minaccia al suo monopolio. Immediata la replica dello stesso social che ha spiegato: “Instagram e WhatsApp sono diventati gli straordinari prodotti che sono perché Facebook ha investito miliardi di dollari, competenze e anni di innovazione per sviluppare nuove funzionalità e migliori esperienze per i milioni di persone che amano questi prodotti. Il fatto più rilevante che la Commissione non menziona nella sua denuncia di 53 pagine è che ha autorizzato queste acquisizioni anni fa. Le leggi antitrust esistono per proteggere i consumatori e promuovere l’innovazione non per punire le aziende di successo”.