Singapore si conferma leader nella knowledge-economy e pensa alla blockchain per rendere più sicura la catena di distribuzione globale.
Nasce la Singapore Blockchain Innovation Programme (SBIP). Si tratta di una ricerca che vede coinvolte un gruppo di agenzie governative della città-stato asiatica che si conferma una volta di più fra i rappresentanti di punta della knowledge-economy a livello mondiale. Il progetto di ricerca è supportato della banca centrale nazionale, la Monetary Authority di Singapore, ed è frutto della collaborazione di Enterprise Singapore, Infocomm Media Development Authority e National Research Foundation Singapore, con quest’ultima che ha stanziato quasi 9 milioni di dollari.
Il programma è volto a promuovere l’utilizzo della tecnologia blockchain nel settore logistico e della distribuzione commerciale internazionale. Un’esigenza diventata ancora più pressante in seguito alla crisi provocata dalla pandemia del Covid-19, che ha finito per mettere in evidenza tutte le falle dell’economia digitale e della logistica online. SBIP avrà durata triennale e coinvolgerà 75 aziende. La piattaforma di distribuzione internazionale, Dimuto, ha già adottato la blockchain nella logistica e nella distribuzione globale. Per la precisione, con l’obiettivo di tracciare i prodotti alimentari deperibili e aumentare la fiducia nei coltivatori locali. E non a caso.
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Singapore vuole diventare un Crypto Hub grazie alla tecnologia blockchain
Non a caso, perché la blockchain è di fatto una tecnologia di autenticazione fondata sulla crittografia, resa famosa dall’impiego nel campo delle cripto monete come Bitcoin ed Ethereum e delle transazioni con esse eseguite, ma che può avere molte altre applicazioni. Secondo il ceo di Enterprise Singapore, Peter Ong, le catene di blocchi possono essere decisive per la sicurezza della supply chain a livello mondiale e garantire i consumatori, con un chiaro effetto benefico per l’economia globale alle prese con un momento di profonda crisi.
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Non è la prima volta che la banca centrale di Singapore si interessa alla blockchain. Nel 2016 ha infatti lanciato il progetto Ubin. Si tratta di un network internazionale di pagamenti multi-currency, ossia in diverse valute, attraverso il quale oltre 40 aziende hanno concluso accordi e transazioni commerciali. Il governo insiste su questa rotta e ha già fatto sapere di volere diventare un “crypto hub”, una rete che usa la crittografia per potenziare i sistemi di sicurezza dei dati in qualsiasi campo.