Prolifera sui siti di vendita online il Galaxy Tab S6 Lite. Cosa c’è di strano? Si domanderà qualcuno, e la risposta è semplice: all’apparenza nulla ma ad indagare bene… Come fatto notare da Dday.it, il tablet in questione è lo stesso che troviamo nella promozione di Tim per il bonus pc messo a disposizione dallo stato, i noti 500 euro per le famiglie a basso reddito suddivisi fra 200 euro di connessione internet e altri 300 appunto per l’hardware. Non vi è alcuna certezza, ma navigando sui vari siti di e-commerce italiani, negli ultimi giorni sono spuntati come funghi moltissimi Galaxy Tab S6 Lite. A far drizzare le antenne il fatto che il tablet coreano sia venduto per la maggior parte dei casi totalmente nuovo, non usato, ancora con il cellophane nella sua scatola. Ecco perchè è facile associare tale situazione al bonus pc.
GALAXY TAB S6 LITE IN VENDITA ONLINE: COSTO FRA I 250 E I 350 EURO
Molti saranno coloro che avranno deciso di sottostare all’offerta di Tim, portandosi a casa il tablet, per poi rivenderlo ad un prezzo che oscilla fra i 250 e i 350 euro: così facendo si intascano soldi veri da utilizzare per altro, con il tablet che va semplicemente a farsi benedire. Ripetiamo che non vi è alcuna certezza in merito al fatto che i Galaxy Tab S6 Lite in vendita siano gli stessi del bonus pc ma se così fosse si tratterebbe di un’azione illegittima. Come ricorda sempre Dday.it, infatti, chi usufruisce del bonus pc diventa ufficialmente proprietario del tablet solamente dopo 12 mesi di abbonamento, di conseguenza non si può vendere la proprietà dello stesso bene prima della decorrenza dei termini. In materia comunque saranno i giuristi a fare chiarezza, anche perchè al momento si tratta solo di mere supposizioni. Ma come diceva un certo Giulio Andreotti, a volte a pensare male ci si azzecca. La cosa certa è che il bonus pc torna a far discutere e soprattutto a far storcere il naso: l’idea era senza dubbio meritevole ma l’obbligo di cambiare connessione e l’unione ad un tablet comunque non di alto livello ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Forse sarebbe stato più utile fornire 500 euro direttamente al consumatore da destinare ad un pc di maggiore qualità.
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