La Cina ha iniziato la sua missione sulla Luna. In un periodo in cui i viaggi spaziali sembrano tornati ai fasti degli anni ’60-’70-’80, Pechino ha deciso di mandare il suo veicolo spaziale senza pilota sul satellite della Terra, per raccogliere rocce lunari, portarle sul nostro pianeta e quindi analizzarle e studiarle. Si tratta di una missione “old school” come ricorda Quotidiano.net, in quanto erano 40 anni che non si verificavano queste imprese, ma la Cina l’ha fatta ritornare in auge. Il razzo cinese è decollato nella serata di ieri alle ore 21:30 italiane (le 4:30 locali), dal centro spaziale situato in quel di Wenchang, sull’isola meridionale della provincia di Hainan. Una missione che conferma quanto il governo comunista di Pechino presieduto da Xi Jinping, stia credendo seriamente nei “viaggi spaziali”, avendo investito già svariati miliardi di dollari nel proprio programma “extraterrestre”, con l’obiettivo poi di avere una propria stazione spaziale con tanto di equipaggio nel giro di un paio d’anni, entro il 2020. Inoltre, si punta a rimandare essere umani sulla Luna, un’impresa quest’ultima decisamente titanica.
Per quanto riguarda la missione spaziale cominciare ieri, l’obiettivo è quello di analizzare le rocce lunari e il suolo, di modo da aiutare gli scienziati a scoprire le origini del nostro satellite, nonché la formazione e l’attività vulcanica lunare. Inizialmente la missione era stata prevista per il 2017, poi ritardata di ben tre anni a causa di un guasto al motore del razzo, riparato solamente negli scorsi mesi. Se l’impresa cinese dovesse essere portata a termine con successo, la Cina sarebbe la terza nazione nella storia del mondo ad aver recuperato campioni della Luna; ci erano già riusciti gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica negli anni ’60-’70, quando la Guerra Fredda imperversava e quando i due blocchi occidentali e orientali facevano a gara a chi era più bravo. Nel dettaglio, la sonda cinese raccoglierà circa due chilogrammi di materiale di superficie lunare, in un’area che al momento risulta essere inesplorata e nota come Oceanus Procellarum – o “Oceano delle Tempeste”. La sonda dovrebbe approdare sulla Luna a fine novembre, e raccoglierà il materiale durante un giorno lunare, l’equivalente di due settimane sulla terra. Il rientro è previsto per l’inizio di dicembre.
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