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Apple vuole bloccare la legge contro il lavoro forzato? Le accuse del Washington Post

Apple

La Apple è stata accusata dal Congresso degli Stati Uniti di aver cercato di bloccare la legge contro il lavoro forzato. Si tratta, come scrive ispazio.net, di un disegno di legge che impone alle aziende sul suolo statunitense, l’obbligo che la propria catena di fornitori non sia appunto coinvolta in eventuali abusi legati proprio al lavoro forzato. La legge, dopo essere passata alla Camera con 406 voti favorevoli e 4 contrari, è giunta al Senato, ma stando a quanto riferito dal Washington Post, la Apple avrebbe arruolato una società di lobbyng per bloccare l’entrata in vigore della stessa. “I lobbisti di Apple – scrive l’autorevole quotidiano d’oltre oceano – stanno cercando di indebolire un disegno di legge volto a prevenire il lavoro forzato in Cina, secondo due membri dello staff del Congresso che hanno familiarità con la questione, evidenziando lo scontro tra i suoi imperativi commerciali e la sua posizione ufficiale sui diritti umani”.

APPLE BLOCCA LEGGE CONTRO LAVORO FORZATO? IL COMMENTO DI CATHY FEINGOLD

Il Washington Post spiega quindi nel dettaglio cosa prevede la legge contro il lavoro forzato, denominata “Uyghur Forced Labour Prevention Act”: “Richiederebbe alle aziende statunitensi di garantire di non utilizzare lavoratori incarcerati o provenienti dalla regione musulmana dello Xinjiang, dove i ricercatori accademici stimano che il governo cinese abbia messo più di 1 milione di persone nei campi di internamento”. Il WP sottolinea come l’azienda di Cupertino sia “fortemente dipendente dalla produzione cinese”, ed inoltre, alcuni rapporti sui diritti umani, avrebbero identificato “casi in cui il presunto lavoro forzato degli uiguri è stato utilizzato nella catena di fornitura della società”. Cathy Feingold, direttore del dipartimento internazionale dell’AFL-CIO, a sostegno del disegno di legge, ha aggiunto: “Quello che Apple vorrebbe è che ci sedessimo a parlare senza reali conseguenze. Sono scioccati perché è la prima volta in cui potrebbe esserci una reale effettiva applicabilità della legge”. Resta comunque difficile credere che la multinazionale californiana stia veramente intralciando tale legge, alla luce delle numerose azioni messe in atto nel corso degli anni proprio contro il lavoro forzato o lo sfruttamento minorile: staremo a vedere come si risolverà tale querelle.

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Roberto Mazzucchelli

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