Un attacco hacker è stato portato a termine nelle scorse ore a Geticket.it, il portale online di Unicredit per l’acquisto di biglietti per spettacoli vari, che serve in particolare l’Arena di Verona. Ad avvisare dell’intrusione di malintenzionati è stato lo stesso sito che via email ha segnalato ai clienti l’attacco, aggiungendo: «Nessuno dei Suoi dati relativi agli strumenti di pagamento utilizzato per l’acquisto dei biglietti è stato oggetto del potenziale accesso. I dati in questione – prosegue la nota – sono esclusivamente di carattere anagrafico ed in particolare riguardano nome e cognome, indirizzo e-mail. Potrebbero risultare interessati anche provincia, nazione di riferimento e numero di telefono cellulare inseriti nelle procedure di acquisto dei biglietti». Geticket.it risulta al momento ancora inaccessibile dopo la “falla”, e se lo si digita sulla barra degli strumenti appare il messaggio «Segnaliamo ai gentili clienti che il portale è al momento indisponibile. Per l’acquisto dei biglietti Vi invitiamo a contattare il nostro Call Center al numero 848 002 008, dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 18.00. Ci scusiamo per il disguido».
Al momento, comunque, dopo opportune verifiche, non risultano essere stati rubati dati sensibili, anche perchè la stagione dell’Arena di Verona è finita, e soprattutto, sono in atto le misure di restrizione che hanno di fatto bloccato il mondo dello spettacolo. «Non vi è alcuna evidenza di accesso a dati personali sensibili o riconducibili ai sistemi di pagamento – fa ancora sapere il portale – tutte le autorità competenti sono state immediatamente contattate. I clienti della piattaforma di ticketing potenzialmente interessati sono stati informati. Il servizio è attualmente disponibile attraverso un servizio di call center dedicato». Stando a quanto specificato dal portale specializzato Difesaesicurezza.com, l’intrusione sarebbe avvenuta lo scorso mese di ottobre, e fonti di Unicredit, scrive il Corriere della Sera, hanno fatto sapere che nessun dato bancario è stato rubato. La banca ha denunciato l’attacco alle autorità preposte e al garante della privacy.
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