Microsoft ha annunciato Pluton, un chip che permetterà di aumentare notevolmente la sicurezza del suo storico sistema operativo Windows, e di conseguenza, del personal computer. Come scrive l’agenzia Ansa, il nuovo chip si basa sull’approccio “chip-to-cloud” già applicato all’Xbox e ad Azure Sphere, ed è progettato per offrire la migliore integrazione possibile fra il software e l’hardware in un computer con Os di Redmond, rendendolo molto meno vulnerabile ad attacchi esterni. Pluton, realizzato in collaborazione con Amd, Intel e Qualcomm “apporterà ancora più progressi in termini di sicurezza ai futuri PC Windows”, come fatto sapere da David Weston, a capo della OS Security di Microsoft. Lo stesso Weston ha quindi cercato di spiegare più nel dettaglio il funzionamento del nuovo chip: “Stiamo costruendo nel DNA del processore un coprocessore di sicurezza che memorizzerà tutte le chiavi di crittografia. Fornirà l’identità del tuo dispositivo al cloud. È essenzialmente il cervello più importante della sicurezza di Windows”.
MICROSOFT SVELA IL CHIP PLUTON: “MOLTO PIU’ DIFFICILE HACKERARLO”
Weston ha aggiunto: “Ogni volta che comunichiamo con il TPM, inviamo una richiesta e riceviamo dati o viceversa che possono essere difettosi o sbirciati. Spostando questa funzionalità sulla CPU, diventerà molto più difficile per gli hacker intercettare tali informazioni”. Soddisfatto anche Jason LaPorte, CTO e CISO di Power Consulting Group, partner di Interl e Microsoft: “Questa è una di quelle cose che va nella colonna di ‘sì, dovresti eseguire l’upgrade, ed ecco i vantaggi che otterrai oltre ad un processore più veloce'”. Fra le novità più interessanti di Pluton, una maggiore capacità di proteggersi dagli attacchi sia fisici ma anche hardware, in particolare quelli che mirano a rubare le identità e le chiavi di crittografia per ottenere informazioni sensibili. Weston ha fatto sapere che il nuovo chip rappresenta di fatto un continuo con il progetto Secured-core PC per Windows, avviato l’anno scorso e con l’obiettivo di proteggersi dagli attacchi del firmware.
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