Nasceva esattamente 50 anni fa il buon vecchio mouse. Era infatti il 17 novembre del 1970 quando l’ingegnere Douglas Engelbert ottenne il brevetto per il “topo”, quello che sarebbe poi divenuto il miglior compagno per tutti i possessori e gli utilizzatori del personal computer. Fino a quella data il pc era utilizzabile solo con la tastiera, ma Engelbert brevettò un modo per rendere i calcoli al pc in maniera più semplici e soprattutto maneggevole. Fino agli anni ’80, comunque, il mouse resterà nell’ombra, per lo meno fino a che non arriverà Steve Jobs, che lo sdoganò definitivamente con il suo storico Macintosh del 1984: «Se voglio dirti che hai un buco sulla maglietta – raccontava il compianto co-fondatore della Apple durante un’intervista a Playboy del 1985, citata quest’oggi dal Corriere della Sera – non lo faccio a parole, non dico che è a 14 centimetri dal collo e 3 centimetri dal bottone. Semplicemente lo indico e ti dico: ecco, è lì».
Il mouse divenne così il collegamento fra la mano e il computer, così come appunto aveva desiderato Douglas Engelbart, il cui primo brevetto per il topo venne depositato nel 1967, fino all’ufficialità datata appunto 1970. Come detto sopra, il successo lo si deve alla Apple, e per il povero ingegnere inventore, non rimasero nemmeno gli spiccioli visto che negli anni ’80 i suoi diritti di sfruttamento erano già finiti da un pezzo. Inizialmente il topo non era proprio a quello che conosciamo oggi: un blocco di legno con ruote di metallo, e dal costo proibitivo, ben 300 dollari. Poi, il genio di Steve Jobs, decise che era più facile utilizzarlo con un solo tasto, vendendolo al costo di 15 dollari di modo che tutti potessero permetterselo: «Invece di digitare le istruzioni – scrive il New York Times all’epoca del lancio dell’Apple Lisa, 1983 – si punta sulle immagini dello schermo facendo scorrere un dispositivo mosso dalla mano chiamato mouse lungo la parte superiore della scrivania accanto al computer. Mentre il mouse si muove, il cursore – la freccia che punta a posizioni particolari dello schermo – si sposta di conseguenza». L’anno seguente arrivò il Macintosh, il primo personal computer alla portata di tutti, e a quel punto il mouse entrò definitivamente nelle case di tutti gli americani.
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