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Bufala Whatsapp “Argentina lo sta facendo”: il file hacker è un fake

Whatsapp

Torna a farsi vivo il messaggio WhatsApp, o meglio il file, dal titolo “Argentina lo sta facendo”. Si tratta di un messaggio di testo che viene spedito tramite la nota applicazione di messaggistica, che ci preannuncia un video realizzato da un hacker assolutamente da non aprire in quanto andrebbe ad infettare lo smartphone del malcapitato. Ebbene, si tratta di una classica fake news, una notizia falsa, come sottolineato da Bufale.net, il sito per eccellenza che smaschera appunto le bufale del web. Questo messaggio era già circolato lo scorso mese di aprile, in pieno lockdown, e con il ritorno delle misure restrittive è tornato a circolare sui telefonini degli italiani. Nel dettaglio il messaggio spedito recita “Attenzione !!!!! Caricheranno un video su Whatsapp che mostra come la nostra curva si sta appiattendo in Argentina. Il file si chiama “Argentina lo sta facendo”, non aprirlo o vederlo, hackera il tuo telefono in 10 secondi e non può essere fermato in alcun modo. Passa le informazioni a familiari e amici. NON APRIRE … … Ora lo hanno anche detto in TV”.

Whatsapp

BUFALA WHATSAPP “ARGENTINA LO STA FACENDO”: LA SPIEGAZIONE FORNITA LO SCORSO APRILE

In realtà non esiste alcuni video dal titolo “Argentina lo sta facendo” e si tratta della classica “catena di Sant’Antonio”, che va assolutamente ignorata e non condivisa in quanto potrebbe nascondere eventuali altre insidie che al momento non si conoscono. Il messaggio è decisamente accattivante, in quanto giunge in piena seconda ondata di covid, e potrebbe sfruttare la sensibilità degli utenti meno avvezzi alle bufale via web, inducendoli a far circolare lo stesso testo sui dispositivi di amici, parenti e conoscenti vari. Come detto sopra, il messaggio era circolato già ad aprile, e all’epoca la redazione di Chequeado aveva consultato il procuratore argentino della “Specialized Cyber ​​Crime Tax Unit“, Horacio Azzolin, che aveva spiegato: “E’ possibile che si tratti di uno spyware che, ad esempio, monitori il traffico del dispositivo o blocchi il contenuto del telefono e poi chiede un riscatto per sbloccarlo. Potrebbe anche essere un programma di propaganda o un altro messaggio che provoca danni al telefono. Questo è il motivo per cui si consiglia sempre di non aprire questi allegati casuali”.

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Roberto Mazzucchelli

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